Coronavirus a Napoli, al Cotugno parte la cura ​con il plasma

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Dopo aver sperimentato con successo il Tocilizumab, all’ospedale Cotugno, parte la sperimentazione del plasma terapia.

Già sperimentata da settimane, con ottimi risultati a Pavia, Mantova, Bolzano e Padova la procedura, consiste nell’utilizzare il siero contenente anticorpi di pazienti guariti dal Covid-19 su persone ancora malate e in pericolo di vita.
Stando ai dati raccolti i risultati positivi sono stati verificati dalle equipe mediche nel giro di 48ore.

La cura inizialmente fu suggerita dal primario emerito del Cotugno, Giulio Tarro, già quando ci furono i primi casi di Coronavirus in Italia, ma solo ultimamente è stata presa in considerazione e al momento sta dando i risultati sperati.
Nicola Maturo è il responsabile del Pronto Soccorso infettivologico dell’ospedale Cotugno però sottolinea che sarà il Comitato etico a dover dare il via libera alla sperimentazione dell’infusione di plasma iperimmune, mentre in altre regioni è già partita la sperimentazione.

Questo perché occorre prima uniformare le procedure alle linee guida sull’uso di derivanti del plasma dettate dal ministero della Salute, poi vanno indicate le procedure di sicurezza e infine chiarite le responsabilità di eventuali eventi avversi i nodi da sciogliere. Per fortuna ci sono già alcuni donatori. All’atto delle dimissioni, molti pazienti guariti si sono già fatti avanti per donare il proprio sangue.

In attesa di un vaccino contro Covid 19 tale immunizzazione passiva sembra rivelarsi la migliore strategia terapeutica possibile. La stessa procedura fu infatti già utilizzata nel 2002 e nel 2009 nella cura della Sars e della Mers, parenti stretti del Coronavirus, che però erano più letali rispettivamente del 10 e del 30%.