Coronavirus, cosa resta aperto e chi abbassa le saracinesche

Regolarmente in esercizio farmacie, parafarmacie, salumerie, supermercati, ferramenta, autolavaggio, venditori di batterie e tabaccai

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Il provvedimento del premier Conte, di ulteriore chiusura degli esercizi commerciali, non ha trovato impreparata la Campania che aveva in qualche maniera già anticipato la chiusura di barbieri, parrucchieri, estetiste. A cui si erano accodati in maniera autonoma anche i ristoratori, in particolare quelli del Lungomare di Napoli. Tra le realtà maggiormente care ai meridionali i mercatini rionali, quelli con cadenza settimanale, non potranno più essere svolti.
Restano aperte le farmacie e le parafarmacie, i supermercati e gli esercizi che vendono generi alimentari, i tabaccai. Proprio in quest’ultimo caso il chiarimento è necessario considerato che dopo l’annuncio del premiere, al posto delle file agli ipermercati si sono registrati considerevoli assembramenti proprio davanti ai distributori automatici dei tabacchi. Ma, entrando nel merito, sono anche altri gli esercizi commerciali che restano regolarmente aperti. Tra questi, ad esempio, le ferramenta, gli autolavaggi, i negozi che vendono batterie, tecnologia. Insomma, è una chiusura totale ma a metà, quella che oggi è contenuta nel nuovo decreto #iorestoacasa.
Su un argomento, però, la Campania potrebbe stringere ulteriormente. Si tratta della consegna a domicilio dei generi alimentari. Prevista e autorizzata nel decreto del Governo, ma osteggiata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Quest’ultimo ha chiarito di considerare tale pratica pericolosa e possibile veicolo di infezione ed ha comunicato ufficialmente che la Campania vorrebbe adottare un’altra linea di condotta. Fino a questo momento nessun provvedimento è stato preso, ma considerando il decisionismo del presidente, tutto può accadere.