Coronavirus, il primo giorno di zona rossa a Napoli

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Un risveglio surreale quello vissuto da Napoli e dai napoletani nel primo giorno di zona rossa nazionale.

Se qualcuno prova a mantenere la calma magari passeggiando sul lungomare col cane o facendo sport c’è chi già fa i conti con una crisi economica appena iniziata.

Drammatici i dati elencati da CONFCOMMERCIO che parla perdite stimate per 25 milioni in un solo week end per tutti i 6 mila locali partenopei.

Cali di fatturato dell’80%, tavoli irrimediabilmente vuoti da giorni, il settore della ristorazione a Napoli è al collasso. Seimila esercizi aderenti alla Fipe-Confcommercio sono tutti nella stessa situazione. Chi sceglie di restare aperto, punta sulla consegna a domicilio. Un settore potenziato proprio in queste ore.

Massimo Di Porzio, presidente Fipe-Confcommercio Napoli lancia l’allarme.

E dalla notte scorsa lunghe file davanti a supermercati e esercizi commerciali che vendono generi alimentari mentre da stamane assembramenti di persone rigorosamente con mascherina si possono notare davanti farmacie, banche e uffici postali.

Intanto la regione Campania con una decisione ancora più restrittiva ha deciso da stamane anche la chiusura di barbieri, parrucchieri e centri estetici fino al prossimo 3 aprile 2020.