Corteo dei centri sociali anti-Casapound, scontri a Napoli

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Scontri a Napoli ieri tra attivisti dei centri sociali e le forze dell’ordine, e scene di guerriglia a poca distanza dalla stazione di piazza Garibaldi tra passanti e automobilisti spaventati.

Il corteo, iniziato per protestare contro un appuntamento elettorale di Casapound è riuscito poi ad avvicinarsi all’hotel dove il leader del movimento di destra Simone Di Stefano teneva un convegno. Sono scoppiate così bombe carta e sono stati lanciati fumogeni.

Le forze dell’ordine hanno circondato il tratto di strada interessato da scontri, un gruppo di attivisti è stato fermato da agenti di polizia in assetto antisommossa e poi portato in questura.

La protesta degli attivisti in serata si è spostata davanti alla sede della Questura di Napoli; e sono stati lanciati anche dei petardi, per protestare contro il fermo di un gruppo di manifestanti.

Gli antifascisti napoletani parlano di “carica delle forze dell’ordine” e di “feriti”.

Ma il questore di Napoli è molto duro: “L’arroganza di un gruppo di manigoldi che hanno bloccato un punto centrale di Napoli lascia un livello di inquietudine”. Antonio De Iesu, commenta così gli scontri: “Hanno attaccato ben sapendo che non avrebbero mai potuto superare il cordone delle forze dell’ordine – ha aggiunto – c’è un innalzamento del livello di aggressività, una strategia mirata per colpire le forze dell’ordine”.

La giornata si conclude con 23 denunce. 24 persone erano state portate in questura per essere identificate; di queste, 23 sono state denunciate per violenza e resistenza a pubblico ufficiale una anche per lesioni e una sola non ha non ha avuto alcun addebito. Complessivamente sono 5 gli appartenenti alle forze dell’ordine contusi e feriti, di cui 4 poliziotti e un carabiniere. Due invece gli attivisti dei centri sociali medicati in ospedale.