Il Teatro è a colori: questo il sottotitolo di questa tredicesima edizione del nostro festival, piccolo e longevo, che ha dato la stura ad altri epigoni, come accade spesso quando un’idea ha successo. Siamo davvero orgogliosi di questo seguito che, dal 2005, ci porta ogni anno a fare bilanci davvero lusinghieri.
Il Teatro è a colori, dicevamo, ed effettivamente, sin dalla sua nascita, a differenza degli artifici fotografici, cinematografici e televisivi, l’arte scenica è sempre stata, grazie alla sua naturalezza, viva di colori e di vita, così come piena di vita promette di essere la nostra programmazione di quest’anno, ritornata a ben diciotto mini rappresentazioni, distribuiti tre per volta nel corso di sei sere, ognuna delle quali contraddistinta da un colore, un cartellone che, simbolicamente, restituisce un arcobaleno di emozioni come solo il teatro sa fare.
Ogni sera i componenti del cast, subito dopo ogni singola rappresentazione, intratterranno con pubblico e giuria (composta da allievi dell’ultimo anno delle scuole superiori) una sorta di dibattito
Confermato lo spazio che ci ha ospitati già lo scorso anno, il Teatro TRAM, luogo ideale per far nascere ed incontrare quel teatro artigianale che forse rappresenta l’ultima possibilità che ci resta per far vivere un’arte fagocitata dall’industrializzazione e le leggi di un mercato che l’hanno completamente snaturata.
LA STORIA
Nel novembre 2005 nasce “LA CORTE DELLA FORMICA”, il primo festival di corti teatrali ideato e realizzato a Napoli, prodotto da “Teatro a Vapore”.
Dopo dieci edizioni, una pausa, e una ripresa parziale, è ritornata, lo scorso anno, col nome I CORTI DELLA FORMICA.
Il mini-festival si avvale della collaborazione del Comune di Napoli e, grazie all’attenzione del regista Gerardo D’Andrea, da sette edizioni ha una vetrina nell’ambito del Positano Teatro Festival di cui D’Andrea è direttore artistico, dal nome “Il Teatro che verrà” in cui vengono portati in scen tre corti selezionati dal Direttore stesso.