Così sarà abbattuto il 30 novembre l’ecometro di Alimuri: sarà raso al suolo con l’esplosivo

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Pochi secondi per cancellare decine di anni di sfregio al territorio: l’ecomostro di Alimuri, lo scheletro di cemento da 18 mila metri cubi che deturpa una delle spiagge più belle della Penisola Sorrentina, verrà abbattuto il prossimo 30 novembre con l’utilizzo di una tecnica di micro-cariche. Tutta l’operazione, dal costo di 230 mila euro a carico del proprietario, richiederà 50 giorni. Poco più di un mese e mezzo, dunque, per buttare giù un simbolo di degrado. Si procederà – è stato spiegato oggi nel corso di una conferenza stampa – in primo luogo con l’abbattimento della struttura, poi con la messa in sicurezza del costone per consentire agli operatori di intervenire con la rimozione delle macerie e il ripristino dello stato dei luoghi. La tormentata storia dell’ecomostro di Alimuri comincia mezzo secolo fa: ”Era il 23 novembre del 1963 quando – ha ricordato l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Vico Equense Antonio Elefante – il Soprintendente di Napoli rilasciava l’autorizzazione ambientale per realizzare una costruzione sul mare, nella baia di Alimuri”. Cento camere, piscina olimpionica, minigolf. Nel 1967 la licenza fu poi ridimensionata a 50 vani più accessori per un’altezza massima di 5 piani. Quattro anni più tardi, nel 1971, la Soprintendenza ordinò la sospensione dei lavori, ma un successivo ricorso, proposto dal titolare della licenza, fu accolto. Nel 1976 fu la Regione Campania ad annullare le licenze rilasciate dal Comune perché in contrasto con il Programma di fabbricazione, ma il Tar Campania, nel 1979, e il Consiglio di Stato, nel 1982, annullarono gli atti adottati dalla Regione. Dal 1986, anno cui risale l’ennesima sospensione dei lavori, per consentire il consolidamento del costone roccioso, l’edificio è diventato un punto di ritrovo ad alto rischio, fino a diventare una vera e propria discarica. La svolta nell’aprile di quest’anno: ”Quel mese – ha proseguito l’assessore – l’amministrazione di Vico Equense ha trovato il modo per mettere fine a mezzo secolo di storia dell’ecomostro”. ”Questo evento – ha sottolineato il sindaco Gennaro Cinque – rappresenta la vittoria della tutela ambientale sulla cementificazione selvaggia. In tutti questi anni sono stati fatti numerosi tentativi da parte di vari enti per giungere al traguardo della demolizione, tutti andati a vuoto perche’ si è sempre cercato l’accordo con i proprietari, dando per scontata la legittimità dell’opera. Abbiamo scoperto invece che l’immobile è del tutto illegittimo”. Poco più di un mese fa il Comune ha annullato l’accordo stipulato nel 2007 tra la società Saan, proprietaria della struttura, e i vari enti coinvolti per il quale alla demolizione avrebbe dovuto far seguito la costruzione di un edificio dello stesso volume su un altro sito da individuare. Abbattuto l’ecomostro, per il futuro, il Comune di Vico Equense intende rilanciare l’area senza contropartite per i proprietari.
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