Covid-19, detenuti in rivolta in tutte le carceri in Campania

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Le carceri sono la nuova bomba a orologeria nel momento più difficile della pandemia.

Ieri ennesima rivolta per fortuna scattata e fermata nel giro di poche ore nel carcere di Secondigliano, quando si era sparsa la voce che un detenuto aveva febbre alta.

I Detenuti hanno immediatamente inscenato una protesta con lenzuola appese alle grate delle celle che riportavano le scritte “Entrato il covid-19 nel carcere, aiutateci” e “siamo qui per pagare ma non con la vita”.

Un allarme poi rientrato nel pomeriggio quando la direzione del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria della Campania ha smentito il possibile caso di covid rassicurando che il detenuto era senza febbre e ha potuto anche contattare la famiglia.

Nella serata di domenica altri problemi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. 150 detenuti Hanno minacciato con l’olio bollente chiunque si avvicinasse. I tumulti dopo la diffusione della notizia, di un caso di positività al coronavirus.

“Battitura” delle inferriate anche ad Ariano Irpino, nell’Avellinese, una delle “zone rosse” decretate dalla Regione Campania nell’ambito dei provvedimenti emessi per contenere la pandemia da covid-19.

Il garante dei detenuti regionali Samuele Ciambriello chiede risposte immediate per tutta la popolazione regionale ma soprattutto per i detenuti delle carceri minorili.