Salvini chiede pieni poteri, di Maio elenca quanto di buono fatto, Conte si prepara a ereditarne il ruolo di leader dei cinque stelle e de Magistris, che fa?
Sono in tanti a chiederselo, visto che oramai il sindaco di Napoli è dal giorno della sua rielezione che dimostra velleità nazionali, a dispetto delle annunciate candidature, prima alle europee (poi ritirate) e alle regionali.
In quest’ultimo anno infatti, quando non era impegnato a lanciarsi stilettate con il governatore de Luca, l’ex magistrato ha passato il tempo ad accreditarsi sul palcoscenico della politica nazionale attaccando sui propri profili social o attraverso i microfoni delle tv locali sia Salvini che di Maio.
La corsa alle regionali del 2020 sembrava rappresentare solo il riscaldamento per un futuro impegno su Roma e invece la piega inaspettata della crisi di Governo, che ha subito un’improvvisa accelerazione negli ultimi due giorni, sembra costringerlo a farsi trovare pronto per un eventuale voto in autunno.
Del resto lui stesso nn ha mai negato la volontà di correre per le elezioni politiche. Farlo ora significherebbe lasciare la poltrona di sindaco due anni prima della scadenza del mandato.
Saran contenti i critici, che da tempo lo accusano di aver voluto servirsi di Napoli come trampolino di lancio per la scena nazionale.
Il futuro sulla scia di Antonio Bassolino, che lasciò la poltrona di sindaco al suo vice per ricoprire il ruolo di ministro del Lavoro nel governo D’Alema, sembra quello più probabile. Con quale partito o lista però, resta ad oggi ancora un rebus.