giovedì, Maggio 2, 2024
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De Laurentiis si assume le colpe, ma poi parla di quelle degli altri

Caro Presidente De Laurentiis, quali sono le sue responsabilità? Ce lo dica chiaramente, lo riveli, perché dalla sua uscita teatrale di ieri non si capisce. O meglio, si capisce chi lei creda siano i colpevoli, ma ciò di cui la sua presidenza si è macchiata non lo spiega. Nella recente intervista al Corriere dello Sport, ha detto che la colpa è di Garcia (che avrebbe voluto mandare via il giorno della presentazione) e della coppia Rongoni/Di Maria (i preparatori che le hanno “imballato la squadra”).

DE LAURENTIIS CONTRO TUTTI

Ieri ha lanciato strali contro la classe arbitrale, colpevole di non essere in grado di gestire con lucidità (“in debito d’ossigeno”) e con equità ammonizioni ed espulsioni. Poi ha colpito Gravina, uno dei suoi bersagli preferiti, dopo aver tuonato contro l’Uefa ed avere appoggiato apertamente (l’unico fino a ora) la Superlega. Quando è stata consegnata la cittadinanza onoraria di Napoli a Spalletti gli ha dato del “traditore” (svelando un pensiero che ha sempre avuto ma non aveva mai confessato). A Giuntoli ha scaraventato addosso l’infamia di avere lavorato negli ultimi mesi solo per andare alla Juventus. Ma delle sue colpe… nemmeno l’ombra. “Sono l’unico colpevole”, ma di cosa? Questi misteri inconfessabili “che conosce solo chi sta dentro” perché non li rivela? Forse centra qualcosa con il fatto che l’anno scorso il Napoli volava e quest’anno si è normalizzato? Dovremmo chiedere a Sinatti, un mago delle preparazioni e delle formule magiche, come sia stato possibile (singolare coincidenza che il prof sia stato quello che ha “firmato” i Napoli migliori, contribuendo al record di Sarri e allo Scudetto di Spalletti)?

IL CALCIO E’ UNA GRANDE BUGIA

Caro De Laurentiis, lei non chiarisce, al contrario instilla dubbi, sparge veleno. D’altra parte per lei il 2023 è stato un anno record, l’unico che vince sempre è lei. Quanto alla cena a Palazzo Petrucci, per il racconto del suo punto di vista, ci risparmi quest’ennesima sofferenza. Lei non è il depositario della verità, o meglio non è stato mai disposto a dirla. Perché come ci fece sapere in maniera netta uno dei suoi migliori allenatori, Rafa Benitez, “il calcio è una grande bugia”. E i tifosi, oggi più che mai, hanno bisogno di verità.

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