Il Cubo d’Oro perde i pezzi. Il mosaico, che si ispira a decorazioni arabesche che ricoprono le 4 facciate della costruzione situata all’interno della Mostra D’Oltremare lungo il Viale delle Palme si sbriciola giorno dopo giorno.
Destinato ad attività espositiva, da anni la struttura versa nel più assoluto degrado come si vede dalle immagini.
Il cubo oggi è totalmente mangiato dall’umidità che alimenta il crollo dei componenti decorativi.
Costruito nel 1938 ribattezzato negli anni ’40 Salone dell’Impero, racchiude affreschi di Giovanni Brancaccio che raffigurano le gesta del Duce e dell’esercito italiano in Africa Orientale. Un patrimonio storico che andrebbe preservato e difeso. Ma il Comune di Napoli e l’Ente mostra fanno finta di nulla.
Da anni tutta la mostra, cattedrale nel deserto a Fuorigrotta, frequentata solo durante le fiere, attende un azione di ristrutturazione e di bonifica.
Aiuole distrutte, alberi da potare e il Padiglione Rodi caratterizzato da uno stato di fatiscenza ed, interdetto l’accesso, cosi come il castello di “Gondar” e la sua piscina.
Insomma l’ennesimo scandalo tutto partenopeo.