Emergenza caldo, attivato “percorso calore” al CTO

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Emergenza caldo

Emergenza caldo in Campania, l’Azienda Ospedaliera dei Colli ha definito il “percorso calore”, un Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) da applicare per l’identificazione e la gestione dei casi con i sintomi da colpo di calore che arrivano al Pronto soccorso dell’Ospedale C.T.O. Sebbene tutti possono essere a rischio, soprattutto con le elevate temperature registrate nei giorni scorsi, massima attenzione viene prestata ai pazienti considerati “fragili”, agli over 65 e ai bambini piccoli.

ANNA IERVOLINO: “APROVATO PROTOCOLLO DEDICATO”

“L’aumento delle temperature che è stato registrato in questi giorni in Campania ha serie ripercussioni sulla salute delle persone. Il numero di accessi in Pronto soccorso è aumentato esponenzialmente, coinvolgendo soprattutto pazienti fragili e anziani. Per garantire la massima sicurezza e assistenza a chi si recherà presso il Pronto soccorso dell’Ospedale C.T.O., abbiamo adottato misure precauzionali specifiche e approvato il protocollo per affrontare i casi di colpo di calore o di altre patologie correlate alle elevate temperature”, dichiara Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli.

LE CARATTERISTICHE DEL PROTOCOLLO

Il protocollo prevede che, in caso di pazienti con sincope con perdita di coscienza, presincope, febbre alta (38° o più), diarrea, astenia e stato confusionale si procede immediatamente alla rilevazione dei parametri vitali e all’esecuzione di analisi specifiche.
In caso di temperatura corporea superiore a 40° si procede al raffreddamento con lavaggio nella barella doccia e si effettuano successive rivalutazioni cliniche fino alla normalizzazione dei parametri. Per i casi più gravi è previsto il ricovero nel reparto di Osservazione breve intensiva o nei reparti più adeguati rispetto alle necessità dei singoli pazienti.
“L’allerta è massima, invitiamo la cittadinanza a evitare di uscire nelle ore più calde della giornata e a seguire le raccomandazioni per prevenire i colpi di calore”, conclude il direttore Iervolino.