Eros, arte e sensualità: Pompei mette in mostra le sue provocazioni. La diffusione di immagini sensuali ed erotiche a Pompei ha stupito archeologi e visitatori sin dalle prime scoperte nel 1748. Immagini dal contenuto erotico si ritrovano in tutti gli spazi della città antica: terme, santuari e ambienti di case. Ma come spiegarne il ruolo così centrale nella vita quotidiana di Pompei?
La mostra “Arte e sensualità nelle case di Pompei“, che inaugurata nella Palestra grande degli scavi fino al 15 gennaio 2023, ha l’intento di illustrare e raccontare l’onnipresenza e il significato di soggetti sensuali ed erotici nelle domus e nella quotidianità dei pompeiani.
POMPEI E IL SUO EROTISMO
Tra le 70 opere in esposizione, tutte provenienti dai depositi del Parco Archeologico di Pompei, anche reperti dalle recenti scoperte, come i due medaglioni in bronzo con scene erotiche del carro cerimoniale da Civita Giuliana e il raffinato soffitto del cubiculum (stanza da letto) rinvenuto in crollo sul pavimento, poi ricomposto e restaurato, della Casa di Leda ed il cigno; e di recente restauro, le 3 pareti del cubicolo ricostruito della Villa di Gragnano in località Carmiano. Il percorso si completa con un itinerario alla scoperta di edifici all’interno del sito caratterizzati da affreschi e riferimenti al tema, con il supporto di un app, mentre una guida per bambini aiuterà i più piccoli a visitare la mostra e a conoscere una serie di figure centrali del mito antico.
ANTEPRIMA CON ZUCHTRIEGEL
La mostra è stata presentata dai curatori Gabriel Zuchtriegel, Direttore del Parco archeologico di Pompei e Maria Luisa Catoni, Professore di Storia e Archeologia dell’Arte Antica presso la Scuola IMT Alti Studi Lucca. Le conclusioni saranno affidate a Massimo Osanna, Direttore generale Musei e autore, con Luana Toniolo, del saggio “Il mondo nascosto di Pompei. Il carro della sposa, la stanza degli schiavi e le ultime scoperte” edito da Rizzoli.