Doveva essere aperto così come tutti i cimiteri cittadini.
Ma stamane, 4 maggio, giorno dell’inizio della Fase 2, il cimitero di Fuorigrotta è rimasto chiuso.
Catenacci e nessun cartello che spiegasse i motivi della serrata.
A dare poche e scarne spiegazioni agli oltre 50 cittadini presenti fuori i cancelli alcuni addetti del camposanto: “Non è stata fatta la sanificazione dopo che nei giorni scorsi, alcune persone senza autorizzazione sono entrate nelle palazzine dove sono ubicate le nicchie.
Come è possibile? La congrega che gestisce gli accessi e il cimitero non poteva mettere i catenacci ai cancelli”.
Spiegazioni poco credibili per alcuni cittadini che hanno dato in escandescenza allertando polizia, carabinieri e Polizia Locale.
Mamma Anna, che ha perso un anno fa un figlio di 26 anni denuncia: “In due mesi hanno buttato via tutte le cose che avevo messo sulla tomba di mio figlio anche una teca che preservava la foto dalle intemperie.
Ora il volto di mio figlio sulla lapide è irriconoscibile. Un affronto al dolore mio e di mio marito, come si sono permessi? Chi gli ha dato questo ardire”.
Roberto 27 anni di Fuorigrotta stamane era all’esterno del cimitero con la fidanzata: “Ero venuto con la mia fidanzata a trovare mia madre, sono due mesi che aspetto di inginocchiarmi e pregare davanti la sua lapide”. Stesso dolore per Antonio vedovo da appena 5 mesi: “Ho perso mia moglie e poi è arrivata la pandemia.
Oggi sono qui con delle rose rosse che a lei piacevano tanto e non posso nemmeno metterle in un vaso con dell’acqua!”.
I vertici della congrega hanno spiegato a metà mattinata che il decreto era arrivato a notte tarda e non avevano avuto modo di pulire.