Guardia Costiera, 30 anni di storia tra vigilanza e tutela dell’ecosistema marino

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La Procura di Torre Annunziata e la Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia stanno indagando su attività di pesca “selvaggia”, in particolare riguardo tonnellate di vongole pescate nei pressi dello scoglio di Rovigliano o alla foce del Sarno, ovvero due degli specchi d’acqua più inquinati d’Europa, e poi smistate alle pescherie di Napoli e provincia in barba a qualsiasi regola sanitaria.

L’operazione coordinata dalla Guardia Costiera arriva nel giorno del 30esimo anno di fondazione del copro istituito nel 1989 quale articolazione tecnico operativa del Corpo delle Capitanerie di porto.

Negli ultimi giorni messe a segno 250 ispezioni, 60 mila euro di sanzioni comminate, 2500 chilogrammi di prodotti ittici sia freschi che congelati, in cattivo stato di conservazione.

I controlli rientrano nel piano di sorveglianza Mare Sicuro messo in campo dalla Capitaneria di porto. Fino al 15 settembre, saranno impegnati in mare e a terra circa 100 militari, un numero totale di 24 unità navali ed altrettanti battelli veloci, lungo tutti i 523 Km di costa della regione che, con il supporto di un elicottero G.C. nella parte centrale della stagione estiva, dovranno vigilare sul regolare svolgimento delle attività ricreative e commerciali e tutelare l’ecosistema marino con il compito di prevenire e, quando necessario, reprimere i comportamenti che rappresentano un pericolo per la vita umana in mare.

Il Comandante Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino sottolinea l’impegno del Corpo.