Napoli celebra gli ottocento anni della Custodia Francescana di Terra Santa, nel 1217 l’ordine di san Francesco inviò i primi missionari in Medio Oriente, nel 1219 la visita del serafico padre e poi, con re Roberto d’Angiò e la moglie Sancia, che nel XIV secolo riuscirono ad assicurare ai francescani il diritto di vivere nei luoghi sacri della Terra Santa, rendendo inscindibile il legame tra Napoli e la terra dell’incarnazione, della passione morte e risurrezione di Gesù Cristo, come ricordato dall’arcivescovo metropolita il cardinale Crescenzio Sepe.
L’anniversario è stato celebrato nella sede della Custodia con una mostra biblica, curata da fra Michele Peruggini. Rotoli in ebraico e nell’antica lingua etiope, le versioni della Vulgata latina e quelle di Martin Lutero in una unione ecumenica tra le Chiese di Oriente e di Occidente, nell’importanza della parola di Dio come spiegato dal commissario di terra santa a Napoli, Sergio Galdi.
Circa l’accoglienza dei profughi cristiani nei luoghi della Custodia, tra i quali non solo Israele e Palestina ma anche la martoriata terra di Siria, padre Francesco Patton, custode di Terra Santa.