Il Festival del’Opera Buffa ha incantato cittadini e turisti

0
453
Isa Danieli Festival Opera Buffa 2022 - ph©Pino Miraglia

Sold out tutte le sere, con 2.000 spettatori in totale, per la seconda edizione del Festival dell’Opera Buffa Napoletana, andato in scena con melologhi e operine sui palcoscenici di Sala Assoli e Teatro Nuovo. Realizzato con il contributo del Ministero della Cultura e prodotto dall’associazione culturale Giano Bifronte in collaborazione con Teatro Pubblico Campano e Casa del Contemporaneo, il Festival dell’Opera Buffa Napoletana ha avuto i patrocini di Comune di Napoli, Napoli Città Metropolitana e Napoli Città della Musica. Il Festival è stato l’occasione per riscoprire la storia e i luoghi dell’Opera Buffa Napoletana con le visite guidate “Sulle tracce dell’Opera Buffa Napoletana”, a cui hanno partecipato anche turisti internazionali che hanno usufruito del pacchetto completo di spettacoli e visite ai Quartieri Spagnoli.

Dopo un lungo lavoro di ricerca e trascrizione durato due anni, il direttore artistico Massimiliano Sacchi, che per questa edizione ha scelto il tiolo “L’Infedeltà Fedele”, ha inserito in programma i melologhi “La principessa dei bordelli” di Francesco Forlani con Isa Danieli, che, dopo più di quarant’anni da “Mistero Napoletano” di Roberto De Simone, è tornata nei panni di Giulia De Caro, impresaria teatrale, diva ribelle e glamour del teatro napoletano alla fine del ’600; “Teoria del fascino. Sulla jettatura” scritto e portato in scena da Eugenio Bennato, accompagnato da Le Voci del Sud e dal violoncellista Erasmo Petringa; “Cimmarosa”
di e con Claudio Di Palma (a cui è stato affidato il coordinamento teatrale) con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli diretta dal maestro Giuseppe Mallozzi; e le operine “La Zingaretta” di Leonardo Leo, con trascrizione e arrangiamento a cura di Fabrizio Romano, tornata a riproporre i suoi travestimenti e la sua modernissima riflessione sull’identità; “Livietta+Tracollo”, intermezzo di Giovan Battista Pergolesi elaborato in musica elettronica, e quindi portato in scena con un approccio sperimentale, con trascrizione e arrangiamento a cura di Dario Bassolino; “L’amante ridicolo” di Niccolò Piccinni, tornato per la prima volta a suonare al Teatro Nuovo dove debuttò nel 1757, con trascrizione e arrangiamento di Carlo Gargiulo e Massimiliano Sacchi.

 Estratti degli spettacoli sono stati pubblicati su ON – Il Teatro delle Culture, piattaforma digitale inaugurata quest’anno dal Teatro di San Carlo, che vuole raccontare il cambiamento e costruire uno spazio di innovazione sociale e di inclusione. La registrazione è gratuita a questo link: on.teatrosancarlo.it. In occasione della presentazione del Festival, è stato pubblicato un documentario in più episodi dal titolo “Suoni e Visioni”, per la regia di Mario Pistolese, dedicato all’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli e allo speciale incontro con il regista Ferzan Ozpetek.