Il monitoraggio di Treno Verde a Napoli: picchi preoccupanti in zona Porto e Stazione Centrale

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Picchi di smog nei 7 punti identificati da Legambiente a Napoli che destano enorme preoccupazione.

Aree che in alcune ore diventano invivibili a causa delle polveri sottoli. Centraline messe sotto pressione in piazza Municipio, piazza Bellini, nella zona della Stazione Centrale, in via Porta di Massa, galleria 4 giornate, Istituto Tecnico Augusto Righi e via Enrico Pessina. E’ la fotografia di Legambiente dello smog a Napoli. L’ha scattata il Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare che in questi giorni ha fatto tappa a Napoli. I risultati del monitoraggio scientifico della qualità dell’aria – realizzato grazie al progetto di Citizen Science di Legambiente Volontari per Natura – sono stati presentati questa mattina, a bordo della quarta carrozza del convoglio ambientalista, dal Portavoce del Treno Verde Andrea Minutolo e da Mariateresa Imparato, Presidente di Legambiente Campania, alla presenza di Luca Cascone, Presidente della Commissione Trasporti della Regione Campania.

A livello regionale la situazione è ancora più preoccupante. Tra i capoluoghi, Avellino nel 2018 ha superato per ben 46 volte il valore limite per il pm10, mentre in alcune zone si sono superati i 100 giorni di sforamento come a Pomigliano d’arco e San Vitaliano. Attualmente nel 2019 a San Vitaliano si sono già registrati 34 giorni di sforamento, mentre a Pomigliano d’Arco i giorni sono 20. Altre centraline che hanno consumato la metà dei 35 giorni di bonus sono Acerra con 20, Aversa 22, Nocera Inferiore 24.