Il Museo di Capodimonte compie 63 anni, celebrazioni sui social

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Per celebrare il 63esimo anniversario della sua apertura nel 1957 il Museo e Real Bosco di Capodimonte ha pubblicato sul suo sito web nella rubrica quotidiana “L’Italia chiamò- Capodimonte oggi racconta” un testo sull’inaugurazione dell’architetto Rosa Romano con foto e documenti d’epoca della Fondazione De Felice, dell’Archivio Carbone e dell’Archivio del Polo Museale della Campania, e il video dell’Istituto Luce dell’inaugurazione nel 1957 con il soprintendente Bruno Molajoli, alla presenza dell’allora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
La notizia dell’apertura di Capodimonte fu acclamata da tutti i giornali nazionali e internazionali.
Il Nuovo Museo di Molajoli concentrava a Capodimonte tre musei in uno e poneva i visitatori al centro di questa offerta. L’idea era di creare, come Molajoli stesso riferisce “un grande istituto in cui il pubblico possa trovare un filo conduttore, una scelta, una varietà di interessi culturali, uno stimolo estetico, senza tuttavia rimanere oppresso o intimidito.
Pur scelta come sede ufficiale della collezione sin dal 1757 occorrerà aspettare ben due secoli affinché i dipinti trovino a Capodimonte la loro collocazione definitiva, basti pensare che ancora a metà del 900 essi si trovavano nel Regio Museo degli Studi. E fu nel caos del dopoguerra che s’inserì l’azione di Molajoli che nel 1948 otteneva il decreto che riconosceva Capodimonte sede della Galleria Nazionale e che nel 1950 presentava il progetto di riorganizzazione del Palazzo in Museo, progetto finanziato e realizzato con i fondi della Cassa del Mezzogiorno.