Il Napoli manda il Milan all’inferno grazie a un gol di Elmas

Vittoria importante degli azzurri a San Siro, ora sono secondi

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A metà tra il delitto perfetto e il colpaccio, la vittoria del Napoli a Milano0 in casa Milan, ha il sapore del più bel regalo di Natale possibile per i tifosi azzurri. Nella giornata in cui l’Atalanta prende quattro sberle dalla Roma, la risicata truppa d’assalto di Spalletti, scardina la casa del Diavolo e manda all’inferno Pioli. Le pesantissime assenze diventano forza, la mancanza degli uomini chiave, carica di energia positiva e di responsabilità i reduci dall’infermeria, ovvero gli unici che il tecnico è riuscito a mettere in piedi e portare nella capitale lombarda. Ma ciò che conta è che il lavoro mentale di Spalletti offre i suoi frutti migliori palesando una compattezza e un orgoglio d’appartenenza che sono viatico per continuare a sognare in grande. Il Napoli risale di due posizioni, i attesta al secondo posto e batte una diretta concorrente per il titolo. E se riesce a farlo con gli uomini contati non è escluso che possa seriamente pensare, fino alla fine, di tagliare il traguardo per primo. In attesa di rivedere in campo Kk, Oshimen, Fabian Ruiz, di capire se Insigne troverà energie fisiche e mentali per sopravvivere sportivamente allo stillicidio sul rinnovo del contratto, ci pensa Elmas a segnare il gol che vale tre punti. Un macedone nato a Skopje, nella stessa città di Madre Teresa di Calcutta, un luogo simbolo di rinascita e resistenza, capace di sopravvivere a distruzioni e terremoti fin dalla sua fondazione. Elmas, con lo slovacco Lobotka, l’albanese Rrahmani e il brasiliano Juan Jesus, compone il quartetto di uomini veri che, al momento della chiamata alle armi, ha risposto presente. E sui quali Spalletti sa di poter contare. Stesso discorso per il triestino Petagna, fisico da corazziere e tatuaggi da cattivo, con la testa a Montecarlo e il cuore a Napoli, città che ha scelto e lo ha adottato e che senza paura ieri ha guidato l’attacco azzurro, mantenendo da solo la linea offensiva alta in una notte in cui il diavolo è sembrato un agnellino.