La Giustizia ai tempi del Coronavirus, tra disagi e rallentamenti

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Lo Studio legale Riccardo Vizzino e Associati con un dettagliato esposto alle Autorità competenti ha portato all’attenzione delle Istituzioni e della Cittadinanza la grave situazione che gli avvocati stanno vivendo: per mesi i Legali non hanno potuto esercitare la professione, né incontrando i clienti né partecipando alle udienze innanzi agli Uffici Giudiziari di volta in volta competenti. Le udienze previste nel periodo di chiusura totale hanno subito rinvii e slittamenti anche di un anno e la stessa cosa si è verificata per le prime udienze che sono state fissate in alcuni casi anche con una dilazione di 18 mesi.
Classico esempio di queste problematiche è rappresentato dall’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli, composto da 9 Sezioni Civili e circa 60 Giudici, dove si sono registrati i dati più allarmanti e preoccupanti. Infatti, con la predisposizione di circa 20 cause per ciascun Giudice, si è calcolato il rinvio di circa 30.000 cause al mese! Tutto questo rappresenta una gravissima violazione per i cittadini che vedono calpestati ancora una volta i propri diritti e consiste in un nuovo durissimo colpo per il già provato carico della giustizia.
In questo clima è diventato difficile se non impossibile compiere anche le cose più semplici come ad esempio organizzarsi per adempimenti, seguire il corso dei rinvii delle cause nei vari Fori Campani o recarsi in udienza. Gli Avvocati che vogliono accedere agli Uffici Giudiziari devono affrontare file e rallentamenti estenuanti. A ciò si aggiungano le tantissime denunce di disagi e problematiche circa la fruizione dei mezzi pubblici. Molti Colleghi, infatti, spesso non riescono a recarsi in udienza agli orari prestabiliti a causa dell’eccessivo sovraffollamento dei vagoni della metropolitana.
Ad oggi, i Presidenti dei Tribunali attraverso accordi e trattative con le Istituzioni sono riusciti a garantire almeno un minimo svolgimento di udienze che comunque non possono superare le 20-25 cause al giorno fissate ad orari prestabiliti per ciascun Giudice. Sono state dettate determinate disposizioni di sicurezza per la trattazione e la presenza degli Avvocati. In particolare è prescritto il distanziamento fisico tra le varie parti che partecipano al giudizio, l’uso obbligatorio della mascherina e presidi di sicurezza quali vetri di plexiglass posizionati sulle scrivanie dei Giudici per isolarli e distanziarli durante la trattazione orale delle vertenze da parte degli Avvocati. Tutto questo però, alla luce dei numeri dei contagiati, non risulta sufficiente a garantire livelli di sicurezza e prevenzione adeguati. Anche il semplice gesto di passare il fascicolo d’Ufficio al Collega rischia di essere fatale ai fini della trasmissione del virus. In queste condizioni nemmeno indossare i guanti servirebbe a scongiurare il problema. È per questi motivi che si rendono necessarie e urgenti pulizie e sanificazioni costanti di questi ambienti frequentatissimi. Sarebbe pure opportuno istituire la presenza obbligatoria di personale ad hoc, posizionato all’ingresso dei bagni, che provveda a sanificare l’ambiente ogni volta che viene utilizzato.
Alla luce dei disagi e delle problematiche denunciate, è necessario giungere ad una chiusura per almeno 20 giorni di tutti gli Uffici Giudiziari e predisporre un serio programma di sicurezza e sanificazione in grado di garantire il diritto alla salute di tutti i soggetti confluenti nelle strutture. Questa chiusura momentanea dei vari Fori Giudiziari sarebbe propedeutica all’individuazione di tutte le misure di sicurezza e prevenzione da porre in essere.
Con la riapertura degli Uffici si propone l’organizzazione delle udienze con orari cadenzati dalle 9:00 di mattina alle 15:00 del pomeriggio. Solo in questo modo si possono garantire un numero maggiore di cause trattate per ogni udienza con la possibilità per gli Avvocati di organizzare al meglio il proprio lavoro e raggiungere anche più Fori nella stessa giornata.
Ancora, a livello Istituzionale Regionale sarebbe utile istituire un Comitato Permanente, composto da membri
della Società civile, psicologi, psicoterapisti, sociologi e medici per il monitoraggio concreto e ravvicinato di
tutte le problematiche legate al Covid –19 e delle relative misure di sicurezza e prevenzione da attuare.
Al nostro Presidente della Regione, Vincenzo De Luca, chiediamo dunque di agire in tal senso al più presto e di non sottovalutare il problema, anche perché omissioni di questo genere costituiscono gli estremi per il reato di epidemia colposa.
Un altro aspetto da non sottovalutare, strettamente correlato alla diffusione della pandemia, è quello psicologico. Sempre più persone si ritrovano a dover vivere situazioni drammatiche sia dal punto di vista psicologico che economico. Pertanto, l’istituzione di un tale servizio, associato ad un numero verde, servirebbe per offrire supporto morale e vicinanza a tutti coloro che in seguito allo stato di emergenza dovuto al Covid abbiano subito gravi conseguenze e disagi.

Infine, una doverosa digressione è necessaria anche in riferimento all’annosa questione contributiva e previdenziale degli Avvocati. A questo proposito, si chiede all’ente assistenziale degli Avvocati Cassa Forense di accedere ai Fondi previsti dall’Unione Europea e di surrogarsi su questi per il pagamento di tutte le tasse dovute dagli iscritti così da poter davvero configurare un fine assistenziale concreto e offrire un aiuto effettivo a tutti i professionisti in difficoltà.