Ludopatia: Agcai, M5S e Lega rispettino contratto governo

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ROMA – “Chiediamo alle forze di maggioranza, che hanno previsto un apposito punto nel contratto di governo, di agire concretamente per eliminare le pericolose videolottery che infestano piazze e strade italiane. Bisogna puntare solo sul divertimento e l’intrattenimento, basta con il gioco d’azzardo. Purtroppo le ultime dichiarazioni del vicepremier Di Maio si collocano pericolosamente in continuitá con quelle dell’ex sottosegretario Baretta, che voleva concentrare tutto il gioco nei minicasinó e addirittura raddoppiarne il numero con il bando contenuto nella legge di Stabilitá del 2016. Speriamo che queste parole non siano state suggerite al vicepremier da qualche multinazionale…”. Lo ha detto Benedetto Palese, leader di Agcai (Associazione dei Gestori e dei costruttori degli apparecchi di intrattenimento) nel corso di una conferenza stampa che si é svolta oggi alla Camera dei deputati alla quale hanno partecipato i deputati Michela Rostan (vicepresidente della Commissione Sanità, Leu) e Gianluca Cantalamessa (capogruppo Lega in Commissione Giustizia).

“Il contratto di Governo prevede espressamente una strategia di uscita dal machines gambling (Slot machine e Videolottery) e forti limitazioni alle forme di azzardo con puntate ripetute. Ora é tempo che l’esecutivo passi dalle parole ai fatti. I numeri di questo settore sono sempre piú drammatici: nei primi sei mesi del 2017 gli italiani hanno puntato oltre 37 miliardi di euro (la raccolta), una cifra davvero enorme che provoca gravi ricadute sulla salute di centinaia di migliaia di famiglie. Le persone che presentano forme di ludopatia, secondo una recente indagine, in Italia sono circa 790.000. Ma il dato che più preoccupa – ha aggiunto il leader di Agcai – è che gli italiani a rischio di patologia sono oltre 1.750.000”. “Inoltre”, ha aggiunto Palese, “occorre combattere lo strapotere delle multinazionali che esercitano una forte azione di lobby sulla politica, distruggono i piccoli produttori italiani e, paradosso dei paradossi, pagano pochissime tasse. Si pensi, ad esempio, alla circostanza che le videolottery, le macchine piú pericolose in termini di giocata oraria, pagano meno tasse delle macchine meno pericolose, quelle da semplice intrattenimento (awp), che peraltro intendiamo rendere ancora piú inoffensive. Applicando la tassazione riservata alle awp anche alle vlt lo Stato recupererebbe poco meno di un miliardo di euro all’anno”.

Massimiliano Ariano, direttore dell’ufficio legale di Agcai, ha denunciato il “pericoloso conflitto di interesse del concessionario che, dal 2004, anno in cui é stata introdotta la rete telematica, é diventato anche gestore e produttore. Questa circostanza ha drogato il mercato e provocato una concorrenza distorta, e schierato le multinazionali contro i piccoli produttori. Inoltre, il gestore non puó liberarsi del concessionario: ecco perché chiediamo la libera portabilitá del nulla osta”.

Michela Rostan ha sottolineato come “quella contro la ludopatia sia una battaglia di civiltá: bisogna coniugare il diritto al gioco e all’intrattenimento con la difesa delle famiglie. Con 56.000 videolottery l’Italia é diventata la sala giochi piú grande del mondo, e questo é inaccettabile. Intendiamo impegnarci affinché imprenditori esteri non possano saccheggiare le tasche degli italiani. Serve una soluzione in tempi rapidi e su questo argomento ci puó essere un impegno trasversale di tutte le forze politiche affinché si raggiungano risultati concreti nell’interesse delle famiglie italiane”.

Sulla stessa linea Gianluca Cantalamessa: “Su questo tema c’e’ un punto specifico del contratto di governo. Come Lega due anni fa abbiamo depositato un’apposita proposta di legge a firma Bitonci il cui obiettivo era razionalizzare il sistema. Ferme restando le esigenze di bilancio, c’e’ la forte volontà di arginare il fenomeno. Sarà fondamentale separare nettamente il gioco, che é una parola bellissima che non va sporcata, con l’azzardo”.