La maledizione dell’acciaio è un libro che diventa occasione di riflessione e che racconta, tra realtà e fantasy, una delle pagine più belle, rivoluzionarie e dolorose della storia di Napoli: Bagnoli e l’Italsider. Il volume (Rogiosi editore), scritto da Oreste Ciccariello, da un’idea di Gigi e Ross, con prefazione del magistrato Catello Maresca, è arrivato nella sua casa, il Circolo Ilva di Bagnoli, che ha ospitato un evento straordinario e affollato, presentato da Pippo Pelo, speaker di Radio Kiss Kiss. Una sala gremita fino ai limiti della capienza e oltre, che, ha potuto ammirare l’opera dell’artista Giuseppe Labriola, in arte DDT, da tempo impegnato sul tema della mutazione e del riciclo.
Insieme all’autore, agli ideatori e al magistrato Maresca, sono intervenuti Giuseppe Russo, segretario di Città della Scienza, una presenza importante, da interpretare come un legame tra futuro e un passato che va ripreso per scrivere una nuova storia; e Carmine Piscopo, assessore ai Beni comuni e all’Urbanistica del Comune di Napoli, che si è occupato proprio della questione Bagnoli, tra Italsider e Ex Base NATO.
Nel libro di Ciccariello è raccontata una storia di rinascita, di forza, di coraggio, che vede protagonista il supereroe Massimo Mancini, un ragazzo qualunque del quartiere con la passione del calcio, che si ritrova a combattere contro l’ecomostro Italsider che gli ha portato via pezzi di cuore. Emozionanti i passi letti da Mirko Ciccariello e Cristiano Di Maio. Emozionante l’intervento al pianoforte di Francesco Cicchella, che ha proposto al pubblico “La leva calcistica della classe ‘68” di Francesco De Gregori.
Il dibattito ha coinvolto molte persone di quel quartiere straordinario che negli anni ’30 era meta ambita del turismo d’élite e che oggi, dopo tanti plastici mostrati e mai diventati esecutivi, è sovrastato dalla presenza ingombrante e sterminata dell’Italsider. Qualche ciminiera saltata verso la fine degli anni ’90 era parsa preludio di una rinascita concreta. Il mostro d’acciaio è ancora là. Portatore di morte e deturpatore di un panorama e di un quartiere, di cui si continua ad auspicare la meritata rinascita e la dovuta bonifica.