NAPOLI – “I commercialisti dicono stop all’anatocismo tributario. Sul tema stiamo facendo passi avanti interessanti. Fino a poco tempo fa le cartelle esattoriali venivano aumentate col calcolo degli interessi di mora sulle sanzioni: abbiamo proposto e ottenuto un provvedimento di legge che rendesse illegittimo questo anatocismo. Ma il tema riguarda anche il discorso dei ruoli, riteniamo che attualmente il metodo di calcolo dell’aggio esattoriale sia illegittimo in quanto calcolato sul totale dell’iscrizione al ruolo e non sia in linea con i costi sostenuti dall’esattoria per riscuotere. Un ruolo di un milione di euro non ha costi superiori a una cartella di mille euro: è un caso di incostituzionalità della norma che ci attendiamo venga modificata”. Lo ha detto Luigi Mandolesi, consigliere nazionale dei commercialisti italiani con delega alla fiscalità, nel corso del forum “Funzioni e attività del Ctu nel processo civile”, promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Vincenzo Moretta.
“La recente normativa e le sentenze della Corte Costituzionale hanno portato il tema dell’anatocismo al centro dell’ambito tributario, gli interessi devono essere calcolati soltanto sul debito fiscale e non anche sulle sanzioni, aggi e interessi di mora. L’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli – ha evidenziato Liliana Speranza, consigliere Odcec Napoli – chiede la nomina del Ctu anche nei contenziosi tributari. È un tema importante perché oggi in tutte le cartelle esattoriali non c’è la specifica del calcolo degli interessi. Nella rateizzazione viene utilizzato il metodo francese che penalizza il tasso effettivo rispetto a quello stabilito e concordato in contratto”.
“I magistrati si avvalgono dei professionisti che possono assumere il ruolo di Consulenti tecnici d’ufficio per fare chiarezza su ciò di cui si andrà a decidere. La preparazione dei Ctu – ha sottolineato Moretta – è fondamentale, per questo motivo l’ordine dei commercialisti partenopeo è in prima linea con le sue professionalità, in merito alle procedure del tribunale”.
Secondo Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti, “la situazione è delicata perché i procedimenti civili non riescono ad essere arginati. Il ruolo centrale dell’accertamento tecnico d’ufficio è un elemento che non potrà mai essere eliminato, anzi nel processo tributario ne auspichiamo un sempre più intenso ricorso”.
Marco Catalano, sostituto procuratore Corte dei Conti Campania, ha evidenziato come “i consulenti svolgano un ruolo importante nell’ambito dei processi, anche di quelli tributari. Si rende sempre più necessario rivolgersi agli esperti di settore. Sull’anatocismo, la Corte dei Conti verificherà la trasparenza nei rapporti tra tesorieri ed enti locali”.
“L’anatocismo è un problema che si pone ormai da vent’anni – ha spiegato Luigi Di Lauro, presidente Commissione di studio consulenze giudiziarie Odcec Napoli –. Oggi il contribuente resta sostanzialmente scoperto e il ruolo del commercialista possa essere fondamentale per la risoluzione dei problemi attuali”.
“E’ un tema annoso che investe l’attività del consulente tecnico d’ufficio e della magistratura – ha osservato Amedeo Manzo, presidente della Banca Credito Cooperativo di Napoli – gonfiando un conflitto tra banche e clienti. Crediamo che si debba lavorare nella stessa direzione per essere uno parte (e non controparte) dell’altro. Ad oggi la conflittualità con i nostri clienti è quasi nulla, i rapporti chiari e trasparenti alla fine pagano”.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Lucio Di Nosse, presidente della sezione fallimentare del tribunale di Napoli e Antonio Tanza, vicepresidente nazionale associazione difesa utenti servizi bancari e finanziari.
Mandolesi, stop all’anatocismo tributario
Parla il consigliere nazionale dei commercialisti al forum di Napoli promosso dal presidente Vincenzo Moretta