lunedì, Aprile 29, 2024
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Mazzette e veleni, 5 condanne a Capri per le licenze edilizie

Assolto solo un tecnico progettista

Mazzette e veleni, 5 condanne a Capri per le licenze edilizie.

Il processo di primo grado sul cosiddetto “Sistema Capri”, si è concluso con cinque condanne e un’assoluzione. Processo nato da una inchiesta della procura di Napoli (pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto) risalente al 2014 e relativa a un giro di mazzette e di altre utilità che sarebbero state corrisposte per la concessione di autorizzazioni per pratiche edilizie sull’isola azzurra. Gli imputati sono finiti sotto processo per le accuse di concussione, corruzione e intromissione abusiva in sistema informatico.

ASSOLTO UN TECNICO PROGETTISTA

La prima sezione penale del Tribunale di Napoli (collegio A, presieduto dal giudice Maurizio Conte e composto dai giudici a latere Federico Somma, Antonia Napolitano Tafuri) ha assolto il tecnico progettista Gennaro Della Rocca. Ha invece condannato il funzionario dell’ufficio tecnico comunale di Capri Mario Cacciapuoti a 5 anni di reclusione. Poi Ciro Di Capua, ritenuto colui che contattava le vittime, a 3 anni di reclusione. E ancora il luogotenente dei carabinieri ed ex comandante della stazione di Capri Michele Sansonne a 5 anni di reclusione. Anche l’imprenditore del settore nautico Francesco Verardi a 2 anni e 8 mesi di reclusione e il maresciallo della Guardia di Finanza Pasquale Franco, all’epoca dei fatti vice comandante della Tenenza di Capri a un anno di reclusione (pena sospesa).

ESCLUSA L’ASSOCIAZIONE A DELINQUERE

Cacciapuoti, Della Rocca e Di Capua sono stati assolti da diversi capi d’accusa tra cui l’associazione a delinquere. Il giudice ha anche dichiarato il non luogo a procedere per due capi d’accusa nei confronti di Franco, Sansonne e Verardi per la prescrizione. Il sostituto procuratore Woodcock (adesso alla Dda ma all’epoca dei fatti in forza alla sezione che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione), al termine della sua requisitoria, lo scorso 28 settembre ha chiesto condanne, in alcuni casi, più severe.

 

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