Migliore: “Il contrasto alla corruzione è una priorità del governo”

Il sottogretario alla Giustizia al forum sul reato di falso in bilancio promosso dai commercialisti partenopei

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NAPOLI – “Per contrastare i fenomeni corruttivi il governo ha introdotto due reati rilevanti, il falso in bilancio e l’autoriciclaggio. Un sistema senza corruzione è un sistema più efficiente: il governo s’è adoperato in questa direzione ed è sempre pronto a recepire le valutazioni dei professionisti, che sono attori principali in questo settore. S’è interrotta una lunga vacanza nella quale alcuni reati possono farla franca. Anche l’allungamento dei termini di prescrizione, che vogliamo introdurre, va in questa direzione”. Lo ha detto Gennaro Migliore, sottosegretario alla Giustizia, nel corso del convegno “Il reato di falso in migliorebilancio alla luce delle recenti pronunce della Corte di Cassazione”, promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Vincenzo Moretta.
“Il legislatore sta cercando a fatica di riparare una serie di norme che in passato hanno condizionato in negativo l’interpretazione dei bilanci – ha evidenziato Moretta – In questo contesto, di recente la Cassazione con alcune decisioni ha dato segnali di apertura. Il compito dei dottori commercialisti è far sì che i bilanci siano quanto più sinceri possibile: possiamo partecipare ad una rappresentazione più veritiera dei bilanci, dando le informazioni giuste e segnali di grande lealtà ai consumatori e ai risparmiatori”.
Giovanni Colangelo, procuratore della Repubblica di Napoli, ha auspicato che la recente legge sul falso in bilancio permetta di invertire la rotta. “Dopo la riforma del 2002 (Legge Vietti) non ci sono state molte sentenze, quasi come se il reato si fosse addormentato. Invece, la legge del 2015 dovrebbe portare un discorso innovativo perché rivisita la norma abolendo le soglie”.
“Sul falso in bilancio sì toccano non solo gli aspetti penali – ha osservato Achille Coppola, segretario nazionale dei commercialisti italiani – ma anche tematiche civili correlate ad azioni di corresponsabilità dei professionisti. Riteniamo di potere avere risposte certe dal governo, con cui c’è una stretta collaborazione”.
“Sulla materia del falso in bilancio si oppongono ancora diverse interpretazioni – ha affermato l’ex presidente del Csm Michele Vietti, docente dell’Università degli Studi Internazionali di Roma – non resta che attendere i successivi sviluppi anche se questo espone professionisti e operatori economici a una condizione di incertezza che sappiamo essere una delle cause per cui gli investitori non vengono nel nostro Paese”.
Per Raffaele Marcello, consigliere nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, “la nuova norma sul falso in bilancio, per quanto ancora in fase di approfondimento, ci dà certezze sulla figura del commercialisti che sembrerebbe più tutelato dall’introduzione di questa nuova concezione del falso”.
“Il tema è tecnico e delicato, difficile da normare. Sarebbe auspicabile – ha sottolineato Aurelio Fedele, consigliere segretario Odcec Napoli  -seguire il modello anglosassone prevedendo nei nostri tribunali una particolare specializzazione dei giudici sulla materia”.
All’incontro hanno partecipato Alfonso Furgiuele (Università Federico II di Napoli ) e il presidente di sezione del tribunale di Napoli Giovanna Ceppaluni.