Una sfilata performance contro gli uomini che odiano le donne. Lo stilista Alessio Visone, che da sempre con i suoi abiti esalta la bellezza dell’altra metà del cielo e l’artista Giuseppe Savarese, che nei suoi disegni scompone e ricompone il corpo femminile, hanno deciso di unire la loro creatività per confrontarsi con quella che è ormai è un’emergenza sociale. E lo fanno con i loro strumenti, abiti e immagini, segni e installazioni che, alla cronaca che racconta difemminicidi e stalker, contrappongono un eterno femminino, fiore-gioiello prezioso e delicato che reagisce alle ferite della vita, raccoglie le proprie forze e affronta la realtà a testa alta, con determinazione, coraggio e bellezza.
“Elle est!” è il titolo della sfilata di Alessio Visone in programma venerdì 21 e sabato 22 nei locali dell’atelier in via dei Mille 1 dove in un giardino d’inverno, su un prato allestito per l’occasione le modelle sfileranno scalze, attraversando una storia fatta di mood e atmosfere diverse. Dai legami che diventano catene e geometrie che possono reprimere ma anche valorizzare, emerge un corpo-anima che traspare da tuniche minimal chic. Inizia poi un processo di costruzione, l’abito diventa scultura, la donna diventa consapevole della propria bellezza, si mette in mostra per poi di nuovo nascondersi in un infinito gioco di seduzione, tra drappeggi e scollature a incrocio. Impara a calibrare la sua generosità, la sua capacità di dare, sottolineata da cascate di tessuto e subito dopo a giocare con outfit e dress code maschili. Da grande madre si trasforma in androgino, indossa giacche da smoking su nude look, cravatte inserite in blouse di seta, bustini -gilet fino a prorompere in tutta la sua femminilità con abiti sirena, paillettes e trasparenze a intarsio.
La tavolozza dei colori va dall’ acquamarina al petrolio, dal pesca al verde militare, passando per il fango, la senape e l’arancio, fino ai colori più intensi, gli stessi delle pietre preziose: smeraldi, zaffiri, rubini e ametisti.
I bijoux sono bracciali di strass che richiamano le manette e le collane lunghe catene che vorrebbero imprigionare ma che finiscono con impreziosire le silhouette femminili.