Scomparso Alfredo Mendia, era l’anima dell’associazionismo campano

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Era una delle figure più importanti dell’attivismo cattolico,, fatto di impegno sul campo a favore della gente. Per questo la scomparsa il mese scorso di Alfredo Mendia, dopo una breve malattia, ha suscitato grande emozione.

Nato a Napoli l’8 luglio 1942 in piena guerra mondiale, sin da giovanissimo iniziò la militanza nelle A.C.L.I. (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani). Laureatosi in Giurisprudenza, Sociologia e Pedagogia, docente ordinario negli anni ’70 all’Università di Cassino, lasciò ben presto l’insegnamento e l’attività forense per l’impegno sociale.

Negli anni ’80 assume la Presidenza Provinciale delle A.C.L.I.

Fondò a Roma il progetto “Ricerca lavoro”, poi a Napoli il Forum del terzo settore e fu animatore di tante battaglie a fianco del “prete di strada” Alex Zanotelli, tra cui quella sull’acqua “bene comune”.

Da fervente cattolico fu un esponente importante prima della DC e poi in epoca più recente, del Partito Democratico, pur rifiutando qualsiasi carica o candidatura, preferendo, invece, un lavoro oscuro ma utile alla causa della buona politica.

Tra le tante attività si ricorda la ricerca sociologica “Napoli quale futuro”, la fondazione di tanti comitati civici tra i quali il “Comitato della riapertura della Funicolare Centrale”, la Consulta per lo Statuto Comunale, il Comitato antitraffico, la Confederazione delle Associazioni per la Riforma degli Enti locali.

Con le A.C.L.I., aderì al movimento “Libera” che si batte da anni contro tutte le mafie ed a sostegno dei parenti delle vittime.

Negli ultimi tempi, si batté per la regolamentazione del gioco d’azzardo e contro la diffusione endemica della ludopatia nella nostra regione.

Domani venerdì 9 novembre alle ore 18 in piazza degli Artisti al Vomero, presso la chiesa di S.Giovanni dei Fiorentini, si celebrerà il trigesimo di Alfredo Mendia.