Il quartiere residenziale di Posillipo a Napoli è il teatro della truffa al Servizio sanitario nazionale scoperta dai carabinieri. I militari dell’Arma hanno infatti dato esecuzione a una misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal gip partenopeo, nei confronti di due donne, un’ex assistente di un medico di base e un’amministratrice di un centro diagnostico, che devono rispondere di truffa ai danni di ente pubblico, appropriazione indebita e falso.
L’indagine, nata nel 2015, ha consentito di documentare nell’anno 2016 indebiti rimborsi di prestazioni sanitarie falsificate o inesistenti grazie alla sottrazione di numerose ricette in bianco dallo studio di un medico di base di Napoli, commessa dalla sua assistente.
Le ricette sottratte erano utilizzate in un centro diagnostico di Napoli, compilate e sottoscritte, corredate anche di falsi pareri di medici specialistici ai danni di ignari pazienti e infine inviate all’Asl di Napoli per ottenere il rimborso della relativa prestazione, in realtà mai eseguita.
Gli esami indicati nella ricetta erano selezionati tra quelli più costosi.
Con poco più di qualche centinaio di prescrizioni, si sono ottenuti rimborsi per un danno all’Erario calcolato in circa 80.000 euro.
Per questo motivo insieme alla misura cautelare personale si è dato esecuzione al sequestro di beni nei confronti dell’amministratrice e legale rappresentante del centro diagnostico e alla sospensione della convenzione con il Servizio nazionale.