A 75 anni dall’eccidio di Teverola, l’arma dei carabinieri ricorda i 14 militari uccisi nella stazione porto e la conseguente liberazione della città di Napoli durante le quattro giornate.
“Pizza, spaghetti e mandolino é lo stereotipo per i napoletani e per estensione degli italiani, ma in quei giorni i napoletani non avevano niente eppure sono il popolo che si è liberato da sé dell’occupazione, prima dell’arrivo degli alleati” ha detto il Comandante generale dell’Arma dei carabinieri Giovanni Nistri aprendo il dibattito che si è svolto nella sede dell’università federico II di Napoli.
Non un è caso che sia stato scelto l’ateneo federiciano, ha tenuto a precisare Vittorio Tomasone, capo del Comando interregionale dei carabinieri Ogaden, visto che fu teatro dell’efferata fucilazione di un marinaio. Padrone di casa il rettore, Gaetano Manfredi.