Ntf19, il poeta Juan Carlos Mestre all’anteprima della Sezione Letteratura mercoledì 22 maggio

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Proseguono i Preludi della sezione Letteratura del Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Ruggero Cappuccio, realizzato con il sostegno della Regione Campania e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival. Mercoledì 22 maggio all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (ore 18.30), Juan Carlos Mestre, poeta e musicista, tra le voci più interessanti del panorama della poesia spagnola contemporanea, sarà protagonista dell’incontro “Le stelle a chi le lavora” e interpreterà i suoi versi accompagnandosi con l’immancabile suono della sua fisarmonica.

I Preludi sono un’anteprima a “Se”, il programma dedicato alla poesia curato da Silvio Perrella, che si svolgerà a giugno nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia nel Chiostro di Santa Caterina al Formiello, presso Made in Cloister (dal 20 al 26 giugno). L’anteprima prevede un ciclo di appuntamenti da aprile a giugno con ospiti internazionali, in collaborazione con la Casa della Poesia di Baronissi e l’Istituto Italiano degli studi Filosofici.
Dopo gli incontri con la poetessa cinese-inuit americana Genny Lim e i poeti sloveni Josip Osti e Marko Kravos, Juan Carlos Mestre offrirà al pubblico il reading tratto da “Le stelle a chi le lavora” (Multimedia Edizioni), un viaggio cronologico nella sua produzione. Cantastorie visionario, artista in grado di intercettare simultaneamente la ruvida materialità del mondo e la sua dimensione invisibile, Mestre riesce a creare immagini nelle quali realtà e invenzione si intrecciano in atmosfere incantate.
Bisogna restituire alle parole il loro significato, secondo Mestre, la poesia è un atto di disobbedienza, un’ultima possibilità di parola della coscienza civile.
La sua opera realizza un punto di svolta, un’apertura delle tradizioni spagnole in un dialogo permanente e critico con le poetiche dell’avanguardia. La poesia di Juan Carlos Mestre è di una potenza inusuale, tanto nel suo carattere espressivo, quanto nella sua capacità di riunire e moltiplicare un tessuto simbolico e immaginario.