Aperta e chiusa dopo un mese, perché il fatto non sussiste.
Non è naufragata, per stampa e televisioni nazionali, con lo stesso rilievo del suo varo l’inchiesta della procura di Napoli sul caso degli assenteisti dell’ospedale Cardarelli.
Un’indagine che tanto aveva fatto indignare l’operoso nord, quando sulle pagine del Fatto quotidiano di Marco Travaglio si gridava all’ennesima vergogna napoletana resa ancora più grave dall’emergenza covid 19.
E invece, secondo la procura diretta da Giovanni Melillo, i 249 operatori assenteisti non si erano mai assentati.
Nessun certificato medico fasullo è stato utilizzato per sottrarsi al superlavoro dovuto all’aumento di ricoveri provocato dalla pandemia coronavirus.
Il giudice per le indagini preliminari ha così accolto la richiesta dei Pm disponendo l’archiviazione del fascicolo. Le verifiche compiute dai carabinieri del Nas e del nucleo investigativo del comando provinciale hanno così consentito di accertare che il numero di assenti era perfettamente nella norma.
Subito dopo la comparsa dell’articolo sul noto quotidiano, l’azienda ospedaliera si prodigò a smentire la cifra, annunciando la querela. Fin dai primi accertamenti compiuti dai carabinieri era emerso che non c’erano irregolarità