E’ ricoverato in ospedale, in gravissime condizioni ma non in pericolo di vita, il pregiudicato di Piscinola trasportato ieri mattina al Cardarelli con diverse ferite da arma da fuoco tra testa e torace, colpito mentre si trovava in via Nuova Dietro la Vigna.
Si chiama Mario Avolio, 35 anni, ed è sposato con una nipote di Mario e Gaetano Bocchetti, entrambi detenuti e considerati a capo del clan che porta il loro cognome e che è attivo a San Pietro a Patierno.
E’ da qui che partono le indagini del commissariato di Scampia e dalla Squadra Mobile della Questura dopo che l’auto di Avolio ieri mattina, è stata ritrovata proprio sotto il ponte di Scampia, crivellata di colpi.
La zona è ritenuta sotto il controllo dei nuovi Lo Russo, gruppo di ex affiliati che sta cercando di imporsi dopo la disgregazione dello storico clan napoletano.
Per l’agguato di ieri mattina contro Avolio gli investigatori hanno pochi dubbi: non si è trattato di un ferimento ma di un tentato omicidio. Chi ha sparato contro il ragazzo di Piscinola ha esploso numerosi colpi, puntando verso l’abitacolo e mirando alla testa.
Il killer è scappato lasciando la vittima agonizzante, probabilmente convinto di averla uccisa.
Successivamente qualcuno ha soccorso il ragazzo e lo ha accompagnato in ospedale, dove è arrivato in condizioni critiche. I medici lo hanno salvato con un delicatissimo intervento ma i suoi parametri vitali restano costantemente monitorati.
La ricostruzione delle sue ultime ore resta un elemento cruciale per arrivare all’identità del killer. Non è ancora chiaro se il giovane sia stato fermato per strada, forse dopo un litigio, o se si fosse recato ad un appuntamento che potrebbe essersi rivelato una trappola.