Una mostra che a primo impatto potrebbe far indignare, ma se si va a fondo del significato artistico e del messaggio universale che vuole trasmettere, forse anche i più scettici potrebbero cambiare idea.
Parliamo della mostra sulla blasfemia “Ceci n’est pas un blaspheme” che fino al prossimo 30 settembre sarà ospitata al primo piano del pan il palazzo delle arti di Napoli.
Opere volutamente e anti clericali, ma che vogliono lanciare messaggi profondi e non certo offensivi.
Dietro molte installazioni ci sono sofferenze e anche violenza come nel caso di Abel Azcona che lancia la sua personale battaglia ai pederasti.
In queste ore alcune installazioni abusive sono comparse in strada facendo rapidamente poi il giro sui social generando sdegno e indignazione. Emanuela Marmo direttore artistico della mostra spiega perchè la città non debba indignarsi ma provare a capire.