Premio Carosone, esplosione di suoni all’Arena Flegrea

Roberto De Simone, Pino Daniele, Fabrizio De André, Sergio Bruni e Roberto Murolo

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Anche in questa edizione, Federico Vacalebre, ideatore e direttore artistico del Premio Carosone, ha messo insieme le voci, le generazioni e gli stili più diversi per rendere omaggio al grande Renato e, insieme al tributo a lui dedicato, ha portato sul palco dell’Arena Flegrea anche il ricordo di Roberto De Simone, Pino Daniele, Fabrizio De André, Sergio Bruni e Roberto Murolo. Con il coordinamento generale de Teta Pitteri e il sostegno della Regione Campania e di Scabec, a valere sui Fondi Coesione Italia 21/27, il Premio Carosone 2025, presentato da Maria Elena Fabi, Noemi Gherrero e Gianni Simioli, ha regalato a Napoli una serata straordinaria di musica e teatro che, domenica 12 ottobre alle 18:00 (in replica giovedì 16 ottobre alle 23:30), il pubblico potrà vedere (o rivedere) su Canale21.

L’apertura è stata affidata alla nuova generazione della musica: LDA con “Io, mammeta e tu” e il suo brano “Quello che fa male”, SLF arrivati sul palco con una ventata rap, Napoleone con la sua “Jolie” e “Ste” che ha travolto la platea con l’energia dei suoi brani “Red” e “So What”. Spazio poi a Silvia Falanga che, con la sua potente voce, ha interpretato “Caravan Petrol”; ai Renanera con “Maruzzella” e “Tu vuo’ fa l’americano”; eWalter Ricci con un’improvvisazione carosoniana, “Tarantella jazz” e “Male assaje” “Male assaje” e la sua “Tarantella jazz”. Dalla musica al teatro con Peppe Iodice e la divertente intervista-gag fatta live sul palco da Federico Vacalebre. Arriva poi il momento dei Fanali, gruppo post-rock, che ha reso omaggio ai Velvet Underground e ora sta per tornare sul mercato discografico con un album dedicato al repertorio di Sergio Bruni e di Roberto Murolo e con loro arrivano “Amaro è ’o bene”, interpretata insieme ad Altea (Thru Collected) e “Na bruna”.

Nell’anno del doppio anniversario, settant’anni dalla nascita e dieci anni dalla morte, non poteva mancare un omaggio a Pino Daniele. Gonzalo Rubalcaba, scugnizzo di Cuba, e il suo tributo video e poi Rosario Jermano, anello di congiunzione tra Renato Carosone e Pino Daniele (ha suonato con entrambi), che con Osvaldo Di Dioalla chitarra e Gigi De Rienzo (pinodanieliano doc) al basso, ha proposto “Pigliate ’na pastiglia” e “Na tazzulella ’e caffè” in medley. De Rienzo ha anche curato arrangiamenti e coordinamento musicale della backing band del Premio Carosone 2025 e, dopo l’esibizione con Jermano è rimasto sul palco con Carlo Fimiani alla chitarra, Gigi Patierno al sax, Claudio Romano alla batteria, Pino Tafuto al pianoforte e Paolo Di Ronza ai cori per un omaggio che viene reso al Lazzaro Felice da una voce femminile: Silvia Falanga, che torna in scena con “Donna Cuncè”. E per Pino Daniele, torna in scena anche Napoleone con “A testa in giù”.

A rendere omaggio a Fabrizio De Andrè, muroliano doc ma anche carosoniano nella sua ironia, Diego De Silva e il Quartetto Malinconico con Allade Bandini alla batteria (che con De André ci ha suonato) che emozionano la platea con “Don Raffaè” e “La città vecchia”.

È stato già Premio Carosone 2003 Roy Paci ed è tornato sul palco con il suo omaggio al maestro “Ho giocato tre numeri al lotto” e il suo brano – fatto insieme agli Aretuska – “My beautycase”. Come avrebbe amato Carosone, anche re dell’improvvisazione, non sono mancate sorprese e fuori scaletta. Sul palco Roy Paci è stato raggiunto da Walter Ricci e i due sono diventati protagonisti di una divertente scenetta Renato Carosone – Fred Buscaglione.

Gran finale per il Premio Carosone 2025 che chiude nel ricordo di un altro maestro, Roberto De Simone. A rendergli omaggio è una straordinaria Nuova Compagnia di Canto Popolare con “Moresca nova” e “Tammurriata nera”.