Presentata la Carta di Napoli per i diritti e i doveri dei giornalisti per immagini.
Il giornalismo per immagini, foto e video, assume un ruolo da protagonista sempre più evidente nell’informazione, nazionale e locale. La figura romantica del giornalista con penna e taccuino è stata oramai sostituita dal giornalista con macchina fotografica o telecamera. Per questo motivo la Carta di Napoli, il decalogo lanciato dalla Fnsi, attraverso il Sugc in Campania, diventa un documento strategico. I contenuti sono stati illustrati in una sala dell’Accademia di Belle Arti di Napoli nell’ambito della manifestazione dal titolo “Cinque anni senza Rocchelli. Manifesto per il fotogiornalismo”.
Una mostra con i lavori del fotoreporter ucciso cinque anni fa in Ucraina ha fatto da prologo al confronto, durante il quale sono intervenuti anche i genitori di Andrea Rocchelli. Loris Mazzetti ha presentato in esclusiva il servizio che andrà in oda il 9 giugno su Raitre, nel corso del programma “L’ora della legalità”.
La Carta di Napoli è frutto di un intenso lavoro corale, sviluppato da tre giornalisti napoletani, Roberta De Maddi (coordinatrice di tutto l’evento), Renato Cavallo e Stefano Renna. E con il supporto dei vertici locali del sindacato.
Sono intervenuti anche il presidente e il segretario della Fnsi, Beppe Giulietti e Raffaele Lorusso. I lavori sono stati introdotti dal segretario dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Guido D’Ubaldo. Interessanti le testimonianze del fotoreporter del collettivo Censura Lab, Gabriele Micalizzi e del fotoreporter Mauro Donato. Focus su media e minori con Iside Castagnola.