In tempo di dibattito sullo ius soli, i bambini cinesi di seconda generazione dimostrano di sentirsi italiani, napoletani e soprattutto tifosi del Napoli. I piccoli allievi della scuola Yong En, tra una lezione di cinese e un laboratorio didattico, hanno così imparato e cantato nella lingua dei loro genitori “I ragazzi della curva B”, celebre pezzo di Nino D’Angelo che da decenni è considerato simbolo di “napoletanità”.
“Un modo – spiega Jun Qin, presidente dell’associazione culturale Ciao Cina che è partner dell’iniziativa – per avvicinare due culture che non sono nemmeno più geograficamente lontane. Lo sforzo della nostra associazione è proprio quello di favorire l’integrazione della comunità cinese in Italia. Un impegno notevole, vista una storica diffidenza di entrambe le parti chiamate in causa. La comunità cinese, grazie anche a iniziative del genere, sta uscendo pian piano dal suo recinto e allunga una mano verso i napoletani”.
La Scuola Primaria Orientale Italo-Cinese Yong En è in un territorio, quello di Napoli Est (ha sede a via Gianturco) dove la presenza della comunità cinese è forte e da decenni radicata.
“La scelta di portare questa filosofia già nei luoghi dove i bambini crescono e apprendono – continua Jun – è stata fortemente voluta. Si tenga presente che la scuola Yong En ospita soprattutto bambini cinesi di seconda generazione, nati e cresciuti in Italia. In questo luogo hanno modo di attingere ai due immensi bagagli culturali che caratterizzano la loro natura. Non c’è luogo migliore per far crescere il seme della conoscenza e dell’integrazione”.