Reddito d’inclusione sociale: la proposta della Cisl contro la povertà

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Come creare una rete dei servizi di qualità che si integrano tra loro per accompagnare la nuova misura di contrasto alla povertà. Questo il tema al centro del seminario di approfondimento sul Reddito diInclusione Sociale (ReI), il nuovo strumento di lotta alla povertà e di inclusione sociale che diventerà operativo dal 1° gennaio 2018, che si è svolto alla Camera di Commercio di Napoli.
Il reddito di inclusione, a differenza dei bonus e carte che lo hanno preceduto è basato sul principio dell’inclusione attiva, cioè sul vincolo di affiancare al sussidio economico ( che va da circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti) misure di accompagnamento capaci di promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro che ne sono esclusi. Sarà determinante, quindi, il ruolo dei Centri di impiego che avranno il compito, tra l’altro, di favorire il collocamento al lavoro delle persone più deboli. Inoltre è prevista anche la razionalizzazione delle varie prestazioni sociali e il rafforzamento del coordinamentodei servizi sociali, per garantire il raggiungimento di standard di qualità nei servizi.
L’incontro sul Rei ha voluto dare un contributo affinché le risorse stanziate non vadano perse e perché si arrivi a creare davvero una Retedella protezione e dell’inclusione sociale, che superando le attuali disuguaglianze territoriali, possa mettere in atto le misure di contrasto alla povertà.
Il seminario , introdotto dal segretario generale della Cisl Campania Doriana Buonavita, è stato presentato da Melicia Comberiati, coordinatrice del protocollo Welfare ed ha visto la partecipazione di Lorenzo Lusignoli del Dipartimento Cisl Solidarietà e Tutele Sociali, e da Liliana Leone (Direttore CEVAS Consulenza e Valutazione nel Sociale) responsabile scientifica della ricerca per il monitoraggio e la valutazione della misura Sostegno per l’Inclusione Attiva.