mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Rifiuti Persano, Nappi: “Chiarire responsabilità Regione”

Rifiuti Persano, Nappi: “Chiarire responsabilità Regione”

6 mesi, questo l’orizzonte temporale che il numero uno di palazzo Santa Lucia, Vincenzo De Luca delineava pubblicamente nel 2022 per la rimozione dei rifiuti stoccati nel sito di Persano ed invece a più di due anni di distanza quell’immondizia è andata a fuoco senza mai essere spostata: adesso per comprendere le eventuali responsabilità della Regione Campania, i consiglieri Aurelio Tommasetti e Severino Nappi, capogruppo della Lega, hanno depositato un’interrogazione consiliare. Nel mirino la gestione regionale dei rifiuti tunisini, finiti al centro anche di un’inchiesta della procura di Potenza.

I rifiuti tunisini

La vicenda inizia nel 2019 quando viene stipulato un contratto tra un’azienda di Polla, la “Sviluppo Risorse Ambientali srl” e la società tunisina “Soreplast”, che secondo gli accordi avrebbe dovuto smaltire fino 120mila tonnellate di rifiuti speciali, non pericolosi e soprattutto recuperabili. Invece dai porti campani partirono ben 282 container per un totale di quasi 8000mila tonnellate di spazzatura di tutt’altra natura rispetto a quella stabilita nella stipula. In sostanza dalla nostra regione è stata spedita, con la finalità di abbattere i costi di smaltimento di ben quattro volte, immondizia indifferenziata che di salvabile ormai aveva ben poco. Una nota di colore il fatto che se anche ci fosse stato qualcosa di recuperabile questo sarebbe servito a ben poco considerando che l’impianto della “Soreplast” non disponeva dei mezzi necessari a tale scopo.

Finita al centro di un’inchiesta giornalistica nel paese africano, la vicenda scatenò un terremoto politico, portando all’arresto del ministro dell’ambiente tunisino e attirando le attenzioni degli inquirenti italiani, secondo cui sarebbero coinvolti anche due funzionari della Regione. Mentre però i magistrati procedevano nelle loro indagini, dall’altro lato del mediterraneo si decise di rispedire al mittente l’immondizia (circa 6000 tonnellate) che da allora è stata stoccata nel sito salernitano, fino al divampare delle fiamme.

L’Unione Europea

Uno scenario che potrebbe tradursi in nuove sanzioni da parte dell’unione europea. Vale infatti la pena di ricordare che Il 16 luglio 2015 la Campania è stata condannata a pagare alla Ue 20 milioni di euro più 120 mila euro per ogni giorno di mancato completamento del ciclo dei rifiuti, multa poi diminuita di un terzo. (Intervista in video allegato)

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