A Salisburgo il Napoli si scopre squadra. Nella notte di Champions la truppa di Ancelotti batte gli austriaci (3-2) e mantiene la testa del girone. Insigne segna il gol vittoria e corre ad abbracciare Ancelotti. Il figliol prodigo è tornato, l’allenatore scopre di avere una squadra che forse è diventata grande. Tra le certezze del momento azzurro la straordinaria capacità realizzativa di Dries Mertens che con due reti prima eguaglia e poi supera Maradona.
PROMOSSI – Oltre ai succitati Mertens e Insigne nella notte di Salisburgo brillano altre due stelle. Alex Meret si conferma straordinario talento tenendo a galla la squadra prima del gol dell’uno a zero. Almeno un intervento prodigioso fa saltare in piedi tutta la panchina come per un gol. Sebastiano Luperto, schierato accanto a Koulibaly spinge Ancelotti all’elogio pubblico a fine gara. Gioca una gara perfetta, di grande equilibrio tattico, efficace nelle coperture e determinato negli interventi. E’ un giocatore su cui puntare, anche considerata la condizione attuale di Manolas.
BOCCIATI – Ancelotti decide di riprovare Lozano sulla linea degli attaccanti dal primo minuto. Esperimento fallito perché il messicano è evanescente per tutta la gara. Ritrovarlo in campo anche all’inizio della ripresa sembra una provocazione. Esce e fa spazio a Insigne che in pochi minuti mette il timbro al match. Anche Zienlinzky, preferito proprio al capitano sulla linea dei quattro di centrocampo, appare spesso fuori dalla partita. Nel secondo tempo quando l’allenatore arretra Allan e alza Fabian Ruiz, il polacco riesce a incidere concludendo comunque una gara insufficiente.
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