“Il 10% dei cittadini campani di età adulta soffre di obesità. Il sovrappeso colpisce invece il 46,9% dei maschi e il 29,9% delle donne. L’obesità sembra interessare maggiormente gli abitanti dei comuni fino a 50mila abitanti”. Lo ha detto Katia Salzano, presidente dell’Osservatorio sulla Buona Salute, in occasione della presentazione dell’organismo che si è tenuta presso la Confcommercio di Napoli.
“E’ importante mangiare in maniera corretta e avere un tenore di vita sano: stare in salute non fa bene solamente al proprio fisico e al proprio umore ma vuol dire anche affrontare meno spese in cure mediche e farmaci. Dei circa 1900 euro che come cittadini spendiamo per la salute pubblica – ha continuato – la tassa occulta sull’obesità è pari a circa 133 euro”.
“L’importanza della dieta mediterranea per un’alimentazione corretta è nota”, ha osservato Pietro Russo, numero uno di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Napoli.
“Si tratta di una dieta fondata sull’utilizzo di tanti prodotti tipici del nostro territorio, per cui la sua diffusione ha effetti benefici non secondari anche sul nostro tessuto economico, stimolando le produzioni di eccellenza. Anche per questo motivo siamo sempre in prima linea contro l’abusivismo e la contraffazione alimentare”.
“L’obesità è in aumento soprattutto in Campania e coinvolge soprattutto i bambini e le donne”, ha sottolineato Angela Romano, biologa e direttore scientifico dell’Osservatorio.
“L’obesità porta ricadute anche sulle articolazioni che supportano il corpo”, ha evidenziato Enrico Di Paola, fisiatra e componente del comitato scientifico. ”Si può avere infatti un sovraccarico sulle ginocchia e sull’anca e una conseguente degenerazione della cartilagine. Per questo motivo è importante fare prevenzione e intervenire in maniera mirata, tramite un’alimentazione adeguata e l’attività fisica”.
In conclusione, Salvio Salzano, economista e responsabile economico dell’Osservatorio, ha focalizzato l’attenzione sull’importanza della prevenzione ”già nei confronti dei bambini in età scolare”.