La nuova battaglia dell’Avv. Riccardo Vizzino, da tempo impegnato per una radicale riforma delle politiche sociali in Campania, riguarda una figura importante in campo sanitario, indispensabile non soltanto per le cure materiali, ma per il sostegno psicologico del paziente: l’infermiere di famiglia.
“L’infermiere di famiglia fornisce ai cittadini gli strumenti assistenziali utili a sostenere il peso di una malattia o di una disabilità cronica. La sua funzione è quella di migliorare gli aspetti attinenti la salute dell’assistito, aiutandolo a riconoscere ed evitare tutti quei comportamenti che possono aggravarne le condizioni o demotivarlo e affliggerlo psicologicamente”
La figura professionale in analisi non risulta ancora strutturata a livello nazionale: antesignane le regioni del Nord, quali il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia e, recentemente, la Toscana, ma manca un vero e proprio riferimento normativo valido alla diffusione su tutto il territorio.
“Voglio avanzare una proposta di legge alla Regione Campania affinché si abbia accesso ad una polizza integrativa a partire dalle aziende in cui, in accordo con i sindacati, i lavoratori possano, con un apio di euro al mese, godere di un’indennità per l’assistenza”.
L’infermiere di famiglia non è deputato alla diagnosi o alla prescrizione della terapia, non agisce in sostituzione ai medici specializzati.
The family health nurse – context, conceptual framework and curriculum, prodotta dall’ufficio regionale OMS per l’Europa del 2000, descrive la figura quale quella di un professionista sanitario dedito alla salute dell’intero nucleo familiare, responsabile di tutti i trattamenti medici e riabilitativi volti alla stabilizzazione del quadro clinico e del miglioramento delle condizioni di vita.
Tra le sue mansioni rientrano la promozione di interventi utili al non riacutizzarsi delle malattie croniche, la formazione in merito alla riduzione dei fattori di rischio (attività fisica, alimentazione, uso di alcool e tabacco, ecc.), il consiglio all’effettuazione di test ed esami per la diagnosi precoce delle malattie o delle complicanze.
“E’ fondamentale la prevenzione, soprattutto dopo i 50 anni. Quale utilità c’è nel sovraffollare i Pronto soccorso all’occorrenza? La qualità delle prestazioni non può essere eccellente dinanzi la smisurata affluenza. Occorre una politica sociale seria sul territorio e sarebbe utile partire dalla scuola con l’insegnamento del diritto sanitario”. Conoscenza è già cura, è già retta via.
Ardua la battaglia, tenaci le intenzioni.
A sostegno del prossimo, in prima linea per la parità dei diritti, per le agevolazioni economiche e sociali, Riccardo Vizzino non si ferma al cospetto di alcuna difficoltà.
A muoverlo, il nobile proposito di migliorare la salute dei malati e aiutare le famiglie in cui sono inseriti.