SANREMO 2022 / Potente Drusilla Foer, la regina dell’Ariston: «Sostituiamo diversità con unicità»

Mahmood e Blanco tornano in prima posizione. A Gianni Morandi scettro e corona “Highlander”. I tre tormentoni: “Ciao ciao” della Rappresentante di Lista, “Dove si balla” di Dargen D'Amico e “Chimica” di Rettore e Ditonellapiaga

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Sanremo 2022. La terza serata del Festival, con uno share del 54,1% e più di 9.000.000 di telespettatori, diventa una potenza con Drusilla Foer, che oscura tutti gli ospiti in scaletta. È un gigante su un palco che le co conduttrici scelte da Amadeus per le prime due serate, Ornella Muti e Lorena Cesarini, non sono riuscite a reggere.

I PUNTI FORTI DEL FESTIVAL. «Diversità è una parola che proprio non mi piace. Ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che proprio non mi convince. Quando la verbalizzo sento sempre che tradisco qualcosa che sento o che penso. Io trovo che le parole siano come le amanti: quando non funzionano più vanno cambiate subito. Quindi ho cercato un termine che potesse degnamente sostituire una parola che per me è così incompleta. E ne ho trovato uno molto convincente: unicità». Drusilla Foer non sbaglia un intervento sul palco dell’Ariston e conclude la sua presenza a Sanremo con un monologo che si spinge molto oltre il monotono, il già sentito, il già dibattuto. Elegante, brillante, Drusilla, che dimostra di conoscere molto bene i tempi televisivi, porta a Sanremo ironia, personalità e talento e diventa la regina indiscussa della terza serata dell’Ariston. Tra gli ospiti della terza serata, Cesare Cremonini. L’arrangiamento orchestrale dei suoi brani in medley rende bella la sua performance, che, però, esplode solo con la mitica “50 Special” (quando era ancora un Luna Pop). Tra gli ospiti della terza serata, anche Martina Pigliapoco, la giovane carabiniera, che ha ricevuto l’onoreficenza al merito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver salvato una donna dal suicidio. Durante il suo intervento, per chi ha saputo coglierlo, Martina ha lanciato un messaggio importante, legato alla potenza del pensiero: «durante le tre ore e mezzo di dialogo con la donna, ho visualizzato continuamente il momento in cui l’avrei abbracciata». Ognuno di noi è una grande calamita e attira a sé ciò che desidera davvero.

GAIA A BORDO DI COSTA TOSCANA. Con Gaia Gozzi, tra gli ospiti della terza serata, finalmente a bordo di Costa Toscana si respira un po’ l’aria del Festival di Sanremo. Si alza il tono: musicisti dal vivo, passerella, giochi di luci, fiori e un pubblico numeroso, presente e reattivo. E, così, in terza serata, pure Orietta Berti e Rovazzi, la coppia a cui è stata affidata la conduzione di questo “pezzo” di Sanremo, sono entrati più in palla “Festival”. Gaia si è esibita con “Cuore amaro”, il brano presentato alla scorsa edizione del Festival di Sanremo.

CARRELLATA SUGLI ARTISTI IN GARA. Pubblico a casa e Demoscopica 1000 riportano Mahmood e Blanco con i loro “Brividi” in prima posizione, Elisa con “O forse sei tu” la piazzano in seconda, a Gianni Morandi con “Apri tutte le porte” danno corona e scettro di Highlander (l’ultimo immortale) con una terza posizione e Ana Mena (“Duecentomila ore”) la tengono in basso, alla 24esima posizione, confermando la mia sensazione della prima serata: il palco dell’Ariston non è per lei. Siamo ancora in zona “classifica temporanea”, ovviamente. La partita è aperta e tutta da giocare. Giovanni Truppi con “Tuo padre, mia madre, Lucia” (in 19esima posizione) e Highsnob e Hu con “Abbi cura di te” (in 20esima posizione) meritano assolutamente di salire: per entrambi, punto su una posizione tra i primi 10 posti in classifica. In gran forma Emma (in sesta posizione) con “Ogni volta è così”, che, con Francesca Michelin a dirigere l’orchestra, ha fatto proprio una operazione meravigliosa. La serata sembrava partita bene, con Giusy Ferreri (21esima posizione), a cui finalmente hanno dato un microfono funzionante per la sua “Miele” e, almeno fino a un certo, le esibizioni facevano ben sperare in una bella serata di musica. Poi Rkomi – “Insuperabile” (16esima posizione), Tananai “Sesso occasionale” (25esima posizione) e Michele Bravi“Inverno dei fiori” (11esima posizione – che tira fuori, a giusta ragione, la parola “meritocrazia” salutando Drusilla) non ho capito dove stavano ieri sera. Sicuramente non sul palco del Festival. In ogni caso, comunque andrà, il Festival ha già i suoi tre tormentoni: “Ciao ciao” della Rappresentante di Lista (posizione 9 nella classifica della terza serata), “Dove si balla” di Dargen D’Amico (decimo) e “Chimica” di Rettor e Ditonellapiaga (dodicesima posizione). La tredicesima posizione di Aka Seven – “Perfetta così”, la quattordicesima di Achille Lauro – “Domenica” e la diciassettesima di Matteo Romano – “Virale” ci fanno capire che gli adolescenti non sono interessati al Festival di Sanremo. Irama – “Ovunque sarai” (quarta posizione), Sangiovanni – “Farfalle” (quinta posizione), Massimo Ranieri“Lettera di là dal mare” (settima posizione), Fabrizio Moro – “Sei tu” (ottava posizione), Noemi – “Ti amo non lo dire” (15esima posizione), Ivan Zanicchi – “Voglio amarti” (18esima posizione), Le Vibrazioni – “Tantissimo” (22esima posizione), Yuman – “Ora e qui” (23esima posizione): si completa così la classifica della terza serata.

SANREMO LIBRI E MUSICA. Tutti in piedi nella platea dell’Artiston per i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellini, uccisi nelle stragi di Capaci e Via D’Amelio, 30 anni fa. Della potenza delle mafie italiane in Europa, dei loro intrecci, delle loro storie, dei loro grandi imperi all’estero racconta la giornalista d’inchiesta Amalia De Simone, nominata cavaliere al merito delle Repubblica Italiana dal presidente Sergio Mattarella “Per il suo coraggioso impegno di denuncia di attività criminali attraverso complesse indagini giornalistiche”, nel suo libro MafiEuropa, pubblicato da Rogiosi Editore. Un lavoro editoriale in cui Amalia riporta le inchieste realizzate sul campo, girando tra i paesi europei, incontrando i protagonisti delle vicende, uomini di legge e uomini del “sistema” e tracciando un quadro sugli affari di ‘ndrangheta, camorra e mafia fuori dall’Italia, in paesi in cui sono liberi di agire. Serata cover al Festival di Saremo oggi. Le Vibrazioni con Sophie and the Giants interpretano “Live and let die” di Paul McCartney, una delle celebri colonne sonore di 007, l’agente segreto più amato al mondo. Il giornalista Michelangelo Iossa ci propone uno straordinario viaggio nella storia delle colonne sonore di James Bond, dall’origine fino all’ultima “No time to die” (con cui Billie Eilish si è aggiudicata Grammy Awards) nel suo libro “007 Operazione Suono”, pubblicato da Rogiosi Editore, con prefazione del leggendario Monty Norman, pluripremiato compositore britannico e creatore del James Bond Theme. Anche Massimo Ranieri che, con Nek, interpreterà “Anna Verrà” dell’immenso Pino Daniele ci dà l’occasione di parlare di un libro: “Napule è… i luoghi di Pino Daniele”, scritto da Michelangelo Iossa e Carmine Aymone, sempre per Rogiosi Editore. E, curiosità, la copertina di questo libro compare in un patchwork alle spalle della Disperata Erotica Band di “Bar Stella”, il programma Rai di successo condotto da Stefano Di Martino.

Andiamo ora verso la quarta serata del Festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston, tutti gli artisti in gara, impegnati nell’interpretazione di cover anni ’60, ’70, ’80 e ’90. Votano le tre giurie Sala Stampa, Pubblico e Demoscopica 1000. Io attendo con ansia le esibizioni di Mahmood e Blanco, che interpreteranno “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli; di Highsnob e Hu che, insieme a Mr. Rain, ci faranno ascoltare “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco e Giovanni Truppi, in coppia con Vinicio Capossela per “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De Andrè.