Il Festival dei passi, indietro e avanti. Ma anche il Festival dei pass, quelli che i tanti improbabili “ospiti” del carrozzone esibiscono al collo fieri, sui social. Il Festival di Sanremo, insomma, uguale a se stesso da 70 anni. Un rito pagano, necessario e sufficiente a un Paese che si specchia in Tv e vorrebbe riconoscersi in quelle luci e quei volti sorridenti. Un anestetico necessario per generazioni. Sul palco lo spaccato di una società capace di autoassolversi, distruggersi e risorgere. Il padrone di casa Amadeus ha provato a battere il record di gaffes di Mike Buongiorno già nei giorni precedenti le esibizioni. Gli è andato in soccorso l’amico di infanzia, Rosario Fiorello. Che per aprire il Festival si è vestito da prete, dispensando benedizioni e buonumore. Salvo diventare una sorta di valletto-provocatore e intermittenza. Un piccolo diavoli tra i buoni diavoli che hanno trascinato sul palco le loro canzoni.
LE CANZONI
La scarica di Adrenalina di Irene Grandi apre la gara dei big. Pelle nera, biondo platino e gli amori buttai alla rinfusa scritta da Vasco. Un inno alla libertà questa Finalmente io destinata far ballare e sognare.
Achille Lauro, che può fare poco altro, provoca. Nude look sotto una palandrana arricchita da paramenti talari, per proporre Me ne frego. E viene subito da dire… sapessi a noi!
Bella e destinata a vincere secondo gli scommettitori la canzone di Anastasio. Un rep melodico incazzato, anche troppo forse. Ma che ha già solleticato il palato di critica e pubblico. Lui è Rosso di rabbia e non ha fatto niente per nasconderlo.
Sorprendente, forte, anche se non ci ha capito niente, la 74enne Rita Pavone. L’età è nel titolo della canzone Niente (Resilienza 74). Quindi anche se trattasi di signora si può rivelarsi. Dice che non sono mai riusciti a spezzarla… sarà stata grazie alla pappa col pomodoro.
Diodato, chi ra costui. Anonimo anche nell’abbigliamento. Eppure quando canta, incanta. Se ne accorse anche Mina. E ieri sera pure noi. Fai rumore è già nella testa.
DILETTA E RULA
Belle sono belle. E pure intelligenti. Ma Diletta Leotta (siciliana di 28 anni) e Rula Jebral (palestinese di 46 anni) sono donne, dunque questi rilievi rischiano di essere scambiati per sessismo e maschilismo. Allora ci atteniamo a quello che hanno detto. Cose che non ci saremmo mai aspettati, monologhi davvero sorprendenti. Talmente tanto, che sembra impossibile scriverne. Quindi ve li andate a cercare in rete. E non provate a scrivere solo i loro nomi sulla barra di Google, rischiate di essere catapultati in un mondo fatto di foto più o meno discinte. Sporcaccioni.
I GIOVANI
Uno che si chiama Gassman, è nato figo e fa il figo. Ha pure la voce, canta bene e ride con quella faccella di chi la sa lunga come poteva non passare nella serata degli scontri diretti tra i giovani? E in effetti è passato. Per la gioia delle migliaia di fan femminucce e non, giovanissime e non, che già gli hanno tributato un enorme gradimento in rete. Come i Maldini, insomma, di questi Gassman non ci libereremo mai.
LE 12 CANZONI IN GARA NELLA PRIMA SERATA
1. Le Vibrazioni
2. Elodie
3. Diodato
4. Irene Grandi
5. Marco Masini
6. Alberto Urso
7. Raphael Gualazzi
8. Anastasio
9. Achille Lauro
10. Rita Pavone
11. Riki
12. Bugo e Morgan