Save me, uno short film in bianco e nero per il nuovo singolo di Ice Teddy

Su Youtube arriva lo short film di Save me, dopo pillole video su TikTok. Regia, riprese e montaggio RS Production. Produzione Nasti. Venerdì 26 gennaio uscirà il singolo su Spotify.

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Ice Teddy, nome d’arte di Salvatore Grande, classe 2003, nato e cresciuto a Scampia, presenta il suo nuovo singolo “Save me”, una ballad sad, che prima di arrivare sulle piattaforme digitali, si propone sul suo canale YouTube con uno short film in bianco e nero, curato nella regia, nelle riprese e nel montaggio da RS Production (Riccardo Santovito) e anticipato con pillole video su TikTok. La produzione del brano è di Mario Nasti che alle programmazioni ha unito pianoforte e archi, dando profondità emotiva a una poesia in dialetto napoletano. Venerdì 26 gennaio, “Save me” sarà su Spotify.

SAVE ME

https://www.youtube.com/watch?v=fuYJC38Gb_E

In una stanzetta disordinata, Ice Teddy, urla la sua sofferenza e la sua solitudine. Un loop da cui nessuno riesce a tirarlo fuori. Nelle sue parole ci sono la tristezza, le delusioni, la paura di non farcela. «Ho scritto questa canzone in un momento di disperazione – racconta Ice Teddy -. Andava tutto storto: la mia ragazza mi aveva lasciato, in famiglia solo litigi, qualunque cosa si trasformava in un problema che non si poteva risolvere, mi sentivo fuori posto ovunque. Vedevo tutto nero, “darkness dint a me”. Ogni volta che ascolto questa traccia, la risento come se fosse la prima volta».

L’ANIMA ARTISTICA DI ICE TEDDY

Ice Teddy è cresciuto ascoltando hip hop e reggaeton ma anche pop e il rock sad degli Evanescence, tra le band che ama particolarmente, insieme agli artisti XXX Tentacion, Bad Bunny, Nicky Jam, Chris Brown, Tory Lanez, Justin Bieber, Bruno Mars. Ice Teddy è anche ballerino e questo lo spinge a esplorare la scena musicale latina.

«Non riuscirei a comporre e scrivere in una dimensione diversa da quella che mi porta in apnea e non so se conoscerò mai la vera felicità – continua Ice Teddy –. Per ora non so neanche che forma abbia davvero la felicità. Sono introverso e non mi piace tanto parlare. Preferisco scrivere, comporre poesie e cantarle… è la mia terapia per la sopravvivenza».