Un diverbio per una mascherina abbassata per fumare ha fatto scaldare gli animi davanti alla Regione Campania dove si sono incontrati piccoli gruppi di genitori No Dad e Si Dad. Una scaramuccia che è finita a ombrellate.
Pochi attimi di caos che sono subito rientrati.
Tutto era iniziato con uno scambio di vedute rispetto al tema del rientro a scuola in presenza.
“Sono stato aggredito perché ho espresso un parere a una persona senza mascherina e non ho alzato un dito. Tra i No Dad ci sono No Mask, negazionisti. Sono agguerriti e violenti”. A parlare è Ferdinando Piciccio, amministratore del gruppo ‘Tuteliamo i nostri figli in Campania’, favorevole alla Dad, che conta 26200 iscritti, e che oggi davanti alla sede della Regione Campania ha ricevuto n’ombrellata in occasione del presidio dei No Dad.
“La Dad – afferma – è un’opportunità che ci consente di vedere i nostri figli studiare e avere un’istruzione. Mi domando perché, in questo momento dovremmo chiudere in un’aula i nostri ragazzi esponendoli al rischio di contagio quando invece altri luoghi come cinema e teatri sono chiusi. Crediamo – aggiunge – che sia indispensabile tutelare prima di tutto la salute anche perché abbiamo visto morire i nostri cari, soffrire gli amici: ora è il momento di essere prudenti e attenti e la Dad è il giusto compromesso”. Qualora dovesse arrivare il via libera al ritorno alla didattica in presenza, i Si Dad non sono certi di mandare i loro figli a scuola. “Valuteremo la situazione, l’andamento dei vaccini, il numero di contagi – spiega Piciccio – e riteniamo che circa il 50 per cento delle famiglie non manderebbe i ragazzi a scuola anche perché, nonostante alcuni limiti, con la Dad le cose stanno funzionando e inoltre grazie alla Dad molti ragazzi hanno imparato a utilizzare davvero la tecnologia perché fino ad ora i pc erano usati solo per i videogiochi”.
In piazza anche studenti delle scuole superiori che al momento non hanno ancora certezza sul ritorno in classe. Studenti non convinti della Dad ma che, al tempo stesso, chiedono che le loro scuole siano sicure prima del rientro.