Si è compiuto il prodigio del sangue di santa Patrizia. Appello del cardinale all’unità

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Nel complesso monumentale di San Gregorio Armeno si è ripetuto il prodigio della liquefazione delle reliquie del sangue di santa Patrizia, compatrona di Napoli che, vissuta nel VII secolo, proveniente da una nobile famiglia di Costantinopoli, discendente dell’imperatore Costantino, si spogliò delle ricchezze per aderire al desiderio di Gesù di vederla vergine consacrata. L’agiografia riporta di come, diretta in Terra Santa, naufragò a Napoli sull’isolotto di Megaride, dove diede vita a una comunità dedita alla preghiera e all’assistenza ai bisognosi. Morta poco più che ventenne, il suo esempio di privazione per aderirle totalmente al Cristo, Crocifisso, Risorto e Veniente, è un invito rivolto ai napoletani per fare comunione e pensare fraternamente al bene comune, come auspicato dal cardinale Crescenzio Sepe, che ha celebrato la messa della memoria della santa.