Prenderà il via il 27 luglio la nona edizione del Social World Film Festival di Vico Equense, la Mostra Internazionale del Cinema Sociale che trasforma la città della Penisola Sorrentina nella capitale del cinema impegnato, quello che fa riflettere.
Una edizione 2019 segnata dalla netta apertura ai riflettori internazionali potendo contare su un regista americano come presidente di giuria, Abel Ferrara, una super ospite direttamente dalla “Casa di Carta” di Netflix, Itziar Ituno, e un padrino di fama mondiale, Stefano Accorsi. Fino al 4 agosto a Vico Equense saranno protagoniste 500 opere tra lungometraggi, documentari, cortometraggi e opere audiovisive in concorso e fuori concorso in 17 sezioni, con una spiccata attenzione ai nuovi linguaggi come le opere delle sezioni in virtual reality, in verticale e realizzate con gli smartphone. Opere, di cui 72 in anteprima, che provengono da 60 diverse nazioni dei cinque continenti, per un totale di ben 126 proiezioni che offrono 3mila minuti di programmazione dalle 20 del mattino fino a tarda notte.
«Siamo sempre alla ricerca dei migliori talenti cinematografici in circolazione nel mondo – così il regista e produttore Giuseppe Alessio Nuzzo, direttore generale del festival – con il focus principale sul cinema socialmente impegnato, che fa riflettere e magari educa». Sulla locandina campeggia Vittorio De Sica, mito del cinema molto legato alla Penisola Sorrentina. Verrà ricordato con una retrospettiva, incontri e una mostra fotografica. «De Sica amava questi luoghi – così Andrea Buonocore, sindaco di Vico Equense – si è sempre dichiarato affascinato da questo litorale. A lui verrà dedicata una sala del Museo del Cinema di Vico Equense». E poi spazio agli omaggi ai registi Franco Zeffirelli, Bernardo Bertolucci e Ugo Gregoretti (già presidente di giuria al festival nel 2013) recentemente scomparsi.
Il festival, definito il più emozionante al mondo da Claudia Cardinale, presidente onorario dal 2017, avrà come tema “Viaggio: esplorazione, itinerario, evasione”. «Dedicheremo un focus all’immigrazione, il viaggio inteso anche come speranza – così il regista e produttore Nuzzo – affinché il pubblico del social possa confrontarsi sui temi di scottante attualità».