Soldi alla pornostar, Trump nei guai: ecco cosa rischia

Trump potrebbe consegnarsi alle autorità di Manhattan martedì prossimo. L'ex presidente è destinato ad affrontare più di 30 capi d'accusa.

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Soldi alla pornostar, Trump nei guai: ecco cosa rischia

Il verdetto del Gran Giurì di Manhattan ha colpito come un fulmine a ciel sereno l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’ex presidente è destinato ad affrontare più di 30 capi d’accusa di frode aziendale nell’inchiesta da parte della procura di Manhattan.

Nonostante le accuse precise non siano ancora state rese note, le ripercussioni sulla politica statunitense e sulla corsa alla Casa Bianca per il 2024 saranno senza precedenti.

Trump, che ha già reagito attaccando la decisione come una “persecuzione politica e un’interferenza elettorale”, potrebbe consegnarsi alle autorità di Manhattan martedì prossimo. Data prevista per la formalizzazione delle accuse a suo carico dopo l’incriminazione nel caso Stormy Daniels. Ma cosa accadrà ora e quando Trump è chiamato a presentarsi alla procura non è ancora chiaro.

ALLERTA A NEW YORK PER POSSIBILI MANIFESTAZIONI DI PROTESTA

La polizia della Grande Mela è in allerta per possibili manifestazioni e proteste, dato che l’ex presidente ha invitato i suoi sostenitori a scendere in piazza ea farsi sentire. Le forze dell’ordine di New York hanno quindi rafforzato le misure di sicurezza ei controlli online, dove alcuni da giorni gridano alla ‘guerra civile’ in difesa di Trump.

L’incriminazione alla pornostar è solo una delle inchieste aperte a carico di Trump, la cui situazione legale potrebbe complicarsi con l’avvicinarsi del voto. Fra le indagini aperte ci sono quelle sul 6 gennaio, quelle sulle interferenze sul voto in Georgia e quelle sulle carte segrete trovate a Mar-a-Lago.

PER I REPUBBLICANI SI TRATTA DI UNA DECISIONE OLTRAGGIOSA

In casa dei democratici al momento tutto tace, così come alla Casa Bianca di Joe Biden. I repubblicani gridano già allo scandalo pur non conoscendo le accuse precise: parlano di una decisione “oltraggiosa”. Michael Cohen, l’ex legale del tycoon divenuto poi il suo principale accusatore, commenta a caldo: “Nessuno è al di sopra della legge. Questa incriminazione è solo l’inizio”. Eric Trump, il figlio dell’ex presidente, definisce l’incriminazione come un attacco a un rivale politico.