Tangenziale, il viadotto Capodichino ad alto rischio: lamiere corrose. L’intervento di manutenzione, che sta provocando enormi disagi agli automobilisti, scaturisce da un rapporto della Spea Engineering. La stessa società del gruppo Atlantia coinvolta nell’inchiesta successiva alla caduta del Ponte Morandi. E che si occupa in Italia dei controlli di manutenzione delle rete autostradali.
Dalla relazione emerge che le infiltrazioni d’acqua avrebbero causato l’ossidazione, la corrosione e la spaccatura delle bullonature, la corrosione delle lamiere, generando diffusi “ammaloramenti”. Un termine che ieri il presidente di Tangenziale, Paolo Cirino Pomicino, aveva provato a sminuire nel corso di un’intervista al quotidiano Il Mattino.
Non è chiaro se la relazione sia frutto di un controllo periodico o se sia nata all’indomani di denunce, anche di cittadini.
Di fatto il rapporto ha fatto scattare le procedure d’emergenza. La Tangenziale Spa ha coinvolto l’Istituto Italiano Saldature – rivela il collega Paolo Barbuto dalle colonne del quotidiano Il Mattino – ed è stato allertato il Ministero delle Infrastrutture. Poi una successiva consulenza di un ingegnere strutturista ha spinto la società a intervenire, riducendo le carreggiate e dando il via ai lavori.
Saranno davvero 20 i giorni di sofferenza per la città? Questo è uno degli elementi di maggiore preoccupazione.
Oggi pomeriggio gli assessori Clemente e Calabrese hanno indetto una riunione per predisporre misure alternative. Nella missiva di convocazione dell’amministratore di Tangenziale Riccardo Rigacci, c’è anche una critica per la mancata comunicazione dell’inizio dei lavori.
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