Tav di Afragola , il 3 marzo il Riesame deciderà sulla richiesta di sequestro

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Non avrebbe i collaudi in regola, dunque non potrebbe rimanere aperta alla fruizione del pubblico. Con queste motivazioni i magistrati della Procura di Napoli Nord hanno chiesto il sequestro della stazione Tav di Afragola. Sul destino del gioiello architettonico disegnato dall’archistar Zaha Hadid, che fin dalla sua progettazione ha animato polemiche, si conoscerà il 3 marzo, data in cui dovrà decidere il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere. Gli avvocati della difesa di RFI hanno depositato materiale documentale. Così come integrazioni a supporto del sequestro, finalizzato a tutelare la sicurezza pubblica, sono stati presentati dal procuratore aggiunto di Napoli Nord Domenico Airoma e il sostituto procuratore Giovanni Corona.
Non c’è pace dunque per la stazione nel deserto che già a settembre fu oggetto di un blitz dei carabinieri del Noe a caccia di irregolarità ambientali. In sostanza, su delega dei magistrati Domenico Airoma e Giovanni Corona, in servizio alla Procura di Napoli Nord, si vuole accertare se questa opera architettonica sia stata realizzata osservando le norme urbanistiche e amministrative. Ma soprattutto se le migliaia di tonnellate versate sulla spianata della stazione e già sequestrate nel 2006, siano state smaltite correttamente. Cosa c’è nei rifiuti tombati? Il mistero, nella stazione Tav di Afragola, non finisce mai.